Oro oggi

Oro e argento: previsioni per il 2011

In che modo la crisi del debito e quantitative easing sostengono i metalli preziosi

Di Jeff Clark - Casey Research

 

ADRIAN ASH, head of research di BullionVault, risponde alle domande di Jeff Clark del Casey Research, commentando il mercato di oro e argento durante lo scorso anno e facendo alcune considerazioni per il nuovo anno.

Jeff Clark: Il prezzo dell’oro è aumentato del 30% durante il 2010: a cosa si deve attribuire tale incremento?

Adrian Ash: La crisi del debito in Europa è stato solo l’inizio, un acceno di quella che potrebbe essere la domanda di oro fisico se la moneta unica dovesse vacillare ancora. La monetizzazione del debito operata dalla Federal Reserve (ovvero l’allargamento quantitativo, o QE) è stata una spinta decisiva per gli investitori istituzionali, tradizionalmente esposti al dollaro, a preferire l’oro. L’impennata della domanda in Cina è solo la punta dell’iceberg di quanto accade nei paesi emergenti asiatici.

La causa sottostante è data dal fatto chei tassi di intesse corrisposti dalle banche sono negativi, perché al di sotto dell’inflazione reale. Tenere i soldi in banca perciò significa perdere, e i risparmiatori più saggi preferiscono quindi gli asset fisici: l’oro è l’alternativa più affidabile perché la produzione non può essere accelerata a piacimento, è indistruttibile, internazionale, liquido e non soffre il peso di alcun debito nazionale difficile da ripagare.

J. C.:Cosa muoverà il prezzo dell’oro durante l’anno in corso? Quali sono le proiezioni per il 2011?

A. A.: A parte le notizie sulle crisi legate al debito (Portogallo, Spagna, California, c’è solo l’imbarazzo della scelta) i tassi di interesse negativi costringeranno sempre più risparmiatori poco propensi al rischio a rifugiarsi nell’oro e nell’argento. Tenuto conto di come si è mosso il prezzo nei primi mesi del 2011, il ritorno alla fine dell’anno potrebbe totalizzare il 20%, con massimi a $1650, e una media di $1450.
Nel frattempo, la BCE, così come le banche centrali di Giappone e Inghilterra sono ferme a tassi di interesse a zero o poco più. In Cina, i tassi di interesse sono la metà del valore dell’inflazione, spingendo la crescente classe media cinese a fare incetta di metallo giallo.

J. C.: Il prezzo dell’oro sarà volatile? Quale potrebbe essere un buon momento per entrare?

A. A.: Durante il 2010 la volatilità dell’oro è stata ai minimi degli ultimi 5 anni. È probabile che non ci saranno grandi ribassi, sopratutto perché in Occidente gli investitori istituzionali continuano a costruire le proprie posizioni. Nel frattempo, la domanda privata in India (il mercato più importante per l’oro fisico) sta facendo i conti con nuovi massimi contro la rupia.

Ciò detto, è bene tenere d’occhio i periodi di fine trimestre (aprile, luglio, ottobre) perché i fondi di investimento potrebbero decidere di disinvestire le posizioni in oro per mostrare i profitti ai propri clienti, con l’intento di acquistare nuovamente il giorno dopo (si veda cosa è successo il primo luglio 2010 e a inizio 2011).

J. C.: L’argento ha avuto un incremento dell’81,9% durante il 2010, ma è ancora al di sotto del valore nominale del 1980. Quali previsioni per l’argento per il 2011?

A. A.: L’argento è sopratutto un metallo industriale, non un metallo da investimento come invece l’oro.  È quindi più esposto ai cicli economici, come testimonia il collasso dei prezzi dopo la crisi sub-prime. Si potrebbe opinare che l’argento semplicemente segue il rialzo delle commodities e del prezzo dell’energia. Eppure, se si osserva il massimo raggiunto nel 1980 (causato dalla clamorosa speculazione dei fratelli Hunt, piuttosto che da un salto nell’utilizzo industriale) ritengo che stia accadendo qualcosa di più: l’argento viene “monetizzato” almeno a livello privato, allo stesso modo di quello che sta accadendo per l’oro.

Il mercato dell’argento è di gran lunga più ridotto rispetto al mercato dell’oro, e risponde quindi in maniera molto più marcata alle iniezioni di liquidità. Per quanto riguarda il prezzo, una performance simile a quella dello scorso anno porterebbe il prezzo ai $50. La cosa che più mi sorprende è che, a differenza di quanto accade per l’oro da ormai diversi anni, nessuno ha parlato di bolla per quanto riguarda l’argento.

J. C.: Per finire: un suggerimento per chi ha investito o investirà in metalli preziosi durante il 2011?

A. A.: Durante lo scorso decennio due cose hanno rischiato di ridurre i profitti di chi abbia investito in oro: un  trading troppo frequente, e ritenere che i trust di investimento possano performare meglio del metallo stesso. Sicuramente le migliori azioni minerarie hanno regalato ottimi profitti, ma durante il 2010 è stato molto difficile tenere il passo dell’oro fisico. Sopratutto chi investe in oro come protezione dovrebbe orientarsi all’oro fisico: comprare e tenere fino ai quando i fondamentali (ovvero la politica monetaria e fiscale in Occidente) non cambieranno.

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Doug Casey è un famoso investitore ed autore il cui libro Crisis Investing è stato il n. 1 della lista dei best seller del New York Times per 29 settimane consecutive, un tempo record.

Il Casey Research pubblica varie newsletter e siti web che hanno in totale una audience di 200 mila lettori a settimana.

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