Contromisure europee alla guerra commerciale, l’oro avanza contro il dollaro debole
L’oro è aumentato martedì con la contrazione del dollaro, recuperando la perdita dello 0,5% della scorsa settimana in valuta americana, ma diminuendo in euro e sterline mentre si fa più acceso il dibattito sulla “guerra commerciale” tra Europa e Stati Uniti.
Dopo le proposte di nuovi dazi d’importazione su acciaio e alluminio di Trump, “stiamo valutando di contrattaccare”, ha dichiarato alla BBC il Commissario europeo per il commercio, “con tasse o tariffe sulle importazioni nell’UE dagli Stati Uniti”.
Lo yen è retrocesso nel mercato delle valute, aiutando il prezzo dell’oro in valuta giapponese a recuperare la perdita del 2% della scorsa settimana.
Le Borse mondiali seguono il rialzo di Wall Street, ma i titoli di Stato sono in ribasso, facendo guadagnare punti ai rendimenti a lungo termine.
I rendimenti dei bond inglesi e tedeschi a dieci anni sono cresciuti di oltre cinque punti base, rispettivamente maggiori rispetto al rendimento di un anno fa di un terzo e due terzi.
Il rendimento dei titoli di Stato americani è salito al 2,9% per la quinta volta in tre settimane, tornando al livello massimo di quattri anni raggiunto a metà febbraio.
L’ultima volta che i rendimenti a dieci anni erano più alti di quelli attuali, il prezzo dell’oro era inferiore di 100$/oncia.
Lunedì l’UE ha distribuito agli stati membri una lista di cento prodotti importati dagli Stati Uniti, per un valore di circa 3,5 miliardi all’anno, ai quali potrebbero essere applicate nuove tasse d’importazione, inclusi bourbon, jeans, mais, acciaio e motociclette.
“Siamo molto vicini ad una guerra commerciale senza regole”, ha scritto oggi il Financial Times, citando un esperto delle regolamentazioni della WTO.
Il parlamento europeo voterà la prossima settimana un accordo commerciale post-brexit con il Regno Unito, ed ha inviato il coordinatore Guy Verhofstadt a Londra per un incontro con il negoziatore inglese David Davis. L’UE ha espresso preoccupazione per quelle che ha definito “vaghe aspirazioni” di Theresa May nell’intervento di venerdì.
L’ex primo ministro Matteo Renzi si è dimesso come leader del PD, in risposta al risultato elettorale di domenica, che ha redistribuito la preferenza quasi equamente tra euroscettici di destra ed euroscettici anti-establishment.
“L’incertezza di queste elezioni presumibilmente stimolerà la domanda dell’oro”, osserva Commerzbank in una nota.
L’oro in euro è scivolato ulteriormente martedì, tornando al minimo di un mese della scorsa settimana sotto i 1.070 €/oncia.
Lo spread tra bond italiani e tedeschi è diminuito rispetto al salto di lunedì, tornando a 1,4 punti percentuali.
Le materie prime sono in rialzo ed il greggio Brent si dirige verso il picco di due settimane sopra i 66$ al barile.
L’argento è aumentato più velocemente dell’oro in tutte le valute, tornando sui 16,61$/oncia, livello precedente all’intervento di Powell sui nuovi rialzi del tasso d’interesse americano.