Gli italiani a favore dell'uso delle riserve d'oro nazionali
a cura di BullionVault
UN RISTRETTA MAGGIORANZA degli italiani è a favore dell’utilizzo delle riserve d’oro italiane per alleggerire il peso del debito, secondo un nuovo report del World Gold Council, l’organizzazione per lo sviluppo del mercato dell’oro.
Citando i risultati di un’indagine portata avanti a marzo da Ipsos MORI sia su cittadini privati che rappresentanti della classe dirigente, il World Gold Council rende noto che “il 52% dei privati e il 61% dei rappresentanti della classe dirigente approvano l’utilizzo, ma non la vendita” delle riserve d’oro dell’Italia per alleggerire il peso del debito e acellerare la crescita economica.
Il report, intitolato “L’Italia considera l’oro come alternativa all’austerità” aggiunge che solo il 4% degli intevistati sarebbe a favore di una vendita vera e propria del metallo.
“L’alternativa è di considerare l’utilizzo dell’oro come security per l’emissione di nuovo debito” si legge nel report.
“Una ricerca indipendente mostra che questa metodologia potrebbe aiutare a finanziare da quattro a cinque volte il valore delle riserve, abbassando il rendimento di diversi punti percentuale.”
Lo scorso ottobre il WGC ha commissionato una ricerca all'azienda di consulenza Europe Economics, che suggerì che l’oro può venire usato come collaterale in questo modo. Il Sole 24 Ore ad Aprile ha pubblicato un articolo di Quadrio Curzio, che con Romano Prodi già nel 2011 e nel 2012 fece una proposta simile, in cui si descrive il programma Bankoro volto appunto a valorizzare le riserve auree ufficiali italiane.
“Il fatto che l’oro non presenti alcun rischio legato al credito, e che abbia una tendenza anti-ciclica lo rende un asset ideale per essere utilizzato come collaterale [...] un bond collateralizzato dall’oro potrebbe finanziare oltre l’80% del fabbisogno finanziario dell’Italia dei prossimi due anni” si legge nel report.
“Questo potrebbe dare respiro all’Italia agevolando la ripresa verso una soluzione più permanente.”
Né sarebbe la prima volta che una cosa simile accade: già nel 1974 sotto la guida di Guido Carli, Bankitalia mise a disposizione 500 tonnellate d’oro, che vennero utilizzate come collaterale per un prestito che il governo italiano ricevette dalla Bundesbank.
Nello stesso periodo, come si legge sul report, il Portogallo ricevette un finanziamento di $1 mld dalla Banca dei Regolamenti Internazionali, Bundesbank e Banca Centrale Svizzera, la maggior parte di cui venne assicurato impegnando una parte delle riserve auree nazionali. Nel 1991 fu L’India a utilizzare il proprio oro come collaterale per un prestito che fu garantito, tra gli altri, dalla Banca Centrale del Giappone.
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