L'oro di Gheddafi
L'oro è per i cattivi? Così dicono i giornali...
Di Adrian Ash - BullionVault.it
STORICAMENTE l’oro si è rivelato uno strumento utile per l’esercizio della libertà a livello economico: non solo è stato utilizzato dai dittatori per sostenere il regime, ma anche dagli individui privati nell’intenzione di difendere la propria libertà personale.
Durante la Seconda Guerra, l’oro fu utilizzato dalla Gran Bretagna per comprare cibo e armi dagli Stati Uniti; quarant’anni più tardi ha finanziato il regime di apartheid in Sudafrica, mentre oggi aiuta i privati in Vietnam che cercano di sopravvivere al regime comunista che sistematicamente svaluta la moneta causando un’inflazione davanti alla quale sopravvivere sarebbe altrimenti difficile.
Negli ultimi giorni, alcuni blog e pure il Financial Times (e il Corriere della sera in Italia, ndt) hanno parlato delle riserve d’oro del colonnello Gheddafi, che sembra vengano usate per pagare l’esercito di mercenari che sta combattendo per il regime.
David Owen ha addirittura scritto sul Daily Mirror: “Gheddafi ha a disposizione un’enorme riserva d’oro, e non c’è dubbio che utilizzerà quel denaro per creare problemi, e non si limiterà alle nazioni immediatamente vicine.”
Come faccia lord Owen a sapere le intenzioni di Gheddafi rimane un mistero. Si è parlato spesso nel passato della possibilità che il colonnello stesse costruendo armi di distruzione di massa... ma oro di distruzione di massa? Sono ipotesi, ma senza fondamento.
È pur vero che alcune voci di corridoio dicono che la Libia abbia comprato oro lungo diversi anni e non lo abbia dichiarato, ma nulla è mai stato provato. Del resto, prima che iniziasse la crisi la Libia esportava 1,6 milioni di barili di petrolio al giorno, ed è improbabile che Gheddafi abbia conservato tutto quel capitale in dollari. D’altro canto, la sua banca centrale ha dichiarato che le riserve d’oro sono immutate dal 1998.
Non c’è dunque niente di pubblico dominio (nemmeno su WikiLeaks) che confermi o supporti l’ipotesi di Owen.
L’oro è sempre e comunque uno strumento politico. Però non è l’oro a scegliere i vincitori, o decidere cosa sia bene o male. Chi possiede oro è libero, libero dall’inflazione e dalle sanzioni dell’ONU ma, così come non si è nel giusto solo perché si possiede oro, non si è nemmeno in torto.
“L’Iran ha acquistato grandi quantità d’oro sul mercato internazionale, secondo un funzionario della Banca d’Inghilterra, perché la crescente pressione politica ha costretto Teheran a ridurre l’esposizione al dollaro.”
Cosi ha scritto il Financial Times tre giorni dopo che l’articolo di Owen era apparso sul Mirror, e un giorno prima che il FT stesso cominciasse a raccontare della fantomatica riserva d’oro di distruzione di massa della Libia.
Sembra che, per quanto riguarda l’oro iraniano, la fonte sia proprio Wikileaks: una registrazione di un funzionario della Banca di Inghilterra che dichiara a un funzionario americano di aver visto “mosse importanti da parte dell’Iran per comprare oro in un tentativo di proteggere le riserve dal rischio di confisca.”
Per concludere, gli articoli del Financial Times: “L’oro è la chiave per finanziare la lotta di Gheddafi” e del Sydney Morning Herald: “Le riserve d’oro della Libia sono sufficienti per pagare i mercenari per anni.”
Sarebbe a dire: l’oro è per i cattivi. Dopotutto è scritto sui giornali...
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