Oro, argento e inflazione
Anche l'argento è un ottimo alleato contro l'inflazione
Di Carlo Vallotto - Metalli-Preziosi.it
IL PREZZO DELL'ARGENTO ha raggiunto con il recente movimento il più alto valore degli ultimi trent'anni. Parte del guadagno sembra dovuto sia al recupero rispetto al prezzo dell'oro, sia alla debolezza del dollaro. Inoltre una forte spinta proviene dalle tensioni geopolitiche esplose in Nord Africa e Medio Oriente.
I timori inflattivi risultano essere i principali motivi del rally attuale. La Cina ha riportato un rateo inflattivo pari al 4,9% in Gennaio, mentre nel Regno Unito la Banca Centrale Inglese ritiene che quest'anno l'inflazione raggiungerà il picco di 4,4%, più del doppio del target prefissato. Data la forte crescita economica, c'è il rischio che negli stati Asiatici vi sia un conseguente forte decremento del valore delle valute locali. Questo potrebbe incrementare la domanda sia di argento che di oro fisico come copertura contro l'inflazione.
Per quel che riguarda l'oro, gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da un susseguirsi di notizie di carattere macroeconomico miste. Alcune segnalano una ripresa consistente del ciclo economico; altre invece indicano ancora una forte incertezza. Analizzando la struttura del mercato dal punto di vista fondamentale, possiamo notare alcuni aspetti importanti. In primo luogo c'è l'effetto Cina, dove la domanda locale di oro è incrementata rapidamente. Le esportazioni sono diminuite mentre le importazioni sono aumentate per soddisfare la crescente domanda interna. Probabilmente nei prossimi anni la Cina sorpasserà l'India, che in questo periodo è la principale importatrice di oro al mondo. E questo appare chiaro dal fatto che tutto l'oro estratto in Cina viene completamente assorbito dalla domanda interna.
Un’altra ragione per la crescita dell'oro sarà data dai continui timori per la crescita del debito degli stati sovrani europei che spingerà gli investitori a mantenere alta la domanda di oro fisico come bene rifugio. Un aspetto da non sottovalutare è che le banche centrali tornano ad essere nuovamente acquirenti di oro da inserire nelle loro riserve.
Non bisogna dimenticare infine che oro e sopratutto argento, platino e palladio sono anche metalli molto richiesti in campo industriale e una ripresa economica, se da una parte potrebbe far diminuire l’appeal dell’investimento in oro, dall’altra influenzerebbe positivamente la richiesta.
La volatilità resta sempre molto elevata, tipica di queste situazioni di grande incertezza e scarsa direzionalità. Il prezzo dell'oro potrebbe beneficiare delle positive notizie relative al incremento del 18% delle importazioni di oro Indiane, registrate nel mese di febbraio rispetto allo stesso mese del 2010.
I dati forniti dal World Gold Council, indicano come la domanda globale di oro sia cresciuta nell'ultimo trimestre del 2010 dell'11% rispetto allo stesso trimestre del 2009. In termini fisici la domanda ha raggiunto il più alto livello degli ultimi dieci anno con 3.812 tonnellate, soprattutto dal settore gioielleria cinese ed indiano. Il WGC ritiene che la domanda in Cina e India resterà molto alta per tutto il 2011. Questo dovrebbe avere un impatto positivo sia per i prezzo dell'oro e sia per il prezzo dell'argento nel medio termine.
Il prezzo dell'oro attualmente continua la sua risalita a causa dell'ondata di violenza scatenatasi in molti Stati mediorientali e soprattutto in Libia, importante Paese produttore di petrolio. L'incremento vertiginoso del prezzo del petrolio avrà un forte riflesso sull'incremento dell'inflazione. Un'inflazione crescente nei paesi importatori, incoraggia la domanda di oro a copertura contro l'inflazione.
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