Oro ai minimi post-Brexit Nel Regno Unito, Piazza Affari vola nonostante l’OCSE

L’oro è aumentato brevemente contro il dollaro debole negli scambi di Londra giovedì, raggiungendo un nuovo massimo questa settimana a 1.207$/oncia, ma sfiorando i minimi di diversi anni in altre valute.

In sterline l’oro è sceso a sei £ in più del minimo dal voto Brexit, scendendo per poco al di sotto di 908£/oncia.

I leader europei si sono incontrati a Salisburgo in Austria, dove è stato consigliato al governo inglese di ripetere il voto del 2016 e dove è stata evidenziata la criticità della scadenza per l’uscita del Regno Unito dall’UE.

Le Borse asiatiche ed europee sono in rialzo, ma Shanghai ha chiuso in pareggio dopo la “nota di censura” della China Secutity Regulatoiry Commission che ha ordinato ai broker ed alle istituzioni finanziarie cinesi di “evitare commenti pubblici che manchino di pridenza e professionalità”, i quali potrebbero avere un impatto in termini di caos nel mercato.

È opinione diffusa tra gli investitori che comunque le paure relative ad un rallentamento della crescita economica e la guerra commerciale stiano già danneggiando le operazioni economiche e causando ribassi.

L’OCSE è intervenuta sulle stime di crescita del PIL italiano per il 2018, abbassandole ad un 1,2% rispetto all’1,4% di maggio, penultimo nel G20 appena sopra l’Argentina.

L’OCSE ha inoltre consigliato di proseguire la via delle riforme iniziate dal governo precedente, come quella del Piano Industria, rimanere nel framework dell’UE nelle riforme fiscali e indirizzare la spesa verso la produttività.

FTSE MIB ha superato la performance del DAX tedesco, crescendo dello 0,65%.

Gli analisti di Raffeisen prevedono che continuerà il supporto della banca centrale, che manterrà gli spread stabili fino alla fine dell’anno con l’eccezione dei BTP, con i titoli di Stato italiani che oscilleranno fino alla legge di bilancio.