L'oro tiene oltre i 1.355$/oz nonostante i forti dati occupazionali americani

L'oro si mantiene sopra i 1.355$/oz nonostante i forti dati occupazionali americani, avvicinandosi alla più alta chiusura settimanale dal mese di marzo del 2014, mentre trader ed operatori di mercato continuano a scommettere che la Federal Reserve non incrementerà i tassi di interesse a breve.

 

I dati ufficiali parlano di 287.000 nuovi posti di lavoro creati negli Stati Uniti, "che potrebbero causare dei problemi a breve termine per i prezzi dell'oro", ha affermato James Gardiner, trader della compagnia di raffinazione MKS.

 

"La tendenza rialzista del metallo dovrebbe prevalere nel medio lungo termine", ha concluso Gardiner.

 

Il dato occupazionale del mese di maggio, che aveva rappresentato il minimo di sei anni, è stato aggiornato da 38.000 a 11.000 nuovi posti di lavoro.

 

Il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti è salito dal 4,7% del mese di maggio, che aveva rappresentato il minimo di otto anni, al 5,1% di giugno.

 

Gli operatori di mercato non credono che i tassi di interesse della Fed possano salire prima del mese di dicembre.

 

Secondo la Bank of America Merrill Lynch i prezzi dell'oro potrebbero salire del 10% entro la fine del 2017 per toccare i 1.500$/oz. 

 

Il fondo ETF SPDR Gold Trust ha diminuito i suoi quantitativi di oro di poco più di 4 tonnellate nella giornata di giovedì, per arrivare a 978,29 tonnellate complessive, due giorni dopo aver toccato il picco giornaliero di metallo in entrata che aveva portato i quantitativi fisici del fondo al massimo di sei anni.

 

Gli attuali prezzi dell'oro stanno pesando sulla domanda fisica proveniente dall'Asia. Lo sconto sui prezzi dell'oro in India è andato oltre i 100$/oz questa settimana, mentre i prezzi del mercato professionale hanno visto il bene rifugio toccare i massimi di tre anni.

 

L'argento ha guadagnato l'1,1% intorno ai 19,86$/oz, mentre il platino è salito dello 0,6% a 1.092,60$/oz ed il palladio dello 0,3%, appena sopra i 610$/oz.