L'oro perde 20 dollari per oncia dal picco di cinque mesi. L'argento segue l'oro al ribasso

L' oro è andato al ribasso in apertura di settimana rispetto al massimo di cinque mesi di venerdì scorso, nonostante l'incremento del rischio geopolitico e le tensioni tra Siria, Corea del Nord e Stati Uniti, scrive Steffen Grosshauser di BullionVault.

 

Alle 15:00 di Londra il prezzo dell'oro era di 1.251,21 dollari per oncia.

 

Il dollaro è salito al picco di un mese contro l'euro nel mercato delle valute, mentre il petrolio ha rimbalzato l'1% dopo le vendite di venerdì scorso.

 

Il prezzo dell'oro nel Comex è scivolato dai 1.254,30 dollari per oncia di venerdì della scorsa settimana per andare sotto i 1.250.

 

Anche l'argento ha seguito l'andamento dell'oro, in ribasso di 10 centesimi per scendere da 18 a 17,90 dollari per oncia.

 

Gli ultimi dati provenienti dalla Commodity Futures Trading Commission, l'agenzia governativa americana creata dal governo per regolare il mercato delle opzioni e dei contratti futures, ha mostrato come prima dei dati sui Non-Farm Payrolls e del cambiamento della politica americana sulla Siria, i fondi speculativi avevano incrementato le loro scommesse rialziste sull'argento nel Comex, per mezzo di futures e opzioni.

 

Il fondo speculativo iShares Silver Trust (NYSEArca:SLV) ha ridotto i suoi quantitativi fisici al ritmo più rapido degli ultimi tre anni e che ha portato ad una liquidazione di 346 tonnellate di argento da parte degli azionisti.

 

Le proprietà complessive del fondo sono così diminuite andando sotto le 10 mila tonnellate per la prima volta a partire dal mese di marzo del 2016.

 

"Gli avvenimenti geopolitici a sorpresa hanno in genere un effetto di breve durata sull'oro", ha affermato Tom Kendall della ICBC Standard Bank venerdì scorso.

 

"Ma gli altri due pilastri...della politica monetaria e della domanda fisica...sembrano molto solidi", ha concluso.

 

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