Oro oggi

La soluzione della custodia dell’oro in Svizzera

Qual è il modo e il luogo migliore per custodire oro fisico...

QUI A CASEY RESEARCH, scrive l’editor del report speciale Big Gold, il nostro compito è quello di prevedere con accuratezza le tendenze del mercato dell’oro, prevederle con un buon anticipo, e aiutare gli investitori ad aprofittare delle nostre ricerche.

Non vogliamo certamente dire che siamo infallibili, ma nella maggior parte dei casi abbiamo avuto ragione, e questo con ottimi margini. Ma la cosa facile del nostro lavoro di ricerca è anticipare quello che succederà. La cosa difficile è prevedere quando le nostre previsioni diventeranno realtà, e l'attesa di un trend anticipato o di una crisi a volte può farsi sentire.

La crisi che avevamo previsto qualche anno fa adesso è arrivata, e il suo arrivo ha alterato molte delle regole degli investimenti. Molti dei nostri lettori probabilmente hanno comprato oro fisico seguendo il nostro consiglio, comprando così un'assicurazione contro la crisi.

Adesso devono decidere cosa fare del suo tesoro di metallo prezioso.

Questi investimenti in oro potrebbe trovarsi in fondo al cassettone della biancheria, ma forse i nervi stanno iniziando a farsi sentire a chi teme ladri e scassinatori. A differenza dei Gold ETF e delle azioni di aziende minerarie che sono custoditi digitalmente in un conto di brokeraggio, l’oro fisico fa sorgere il quesito: come e dove custodirlo?

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Per quanto riguarda il come custodirlo, la soluzione più comune è probabilmente ovvia: custodirlo a casa in una cassaforte oppure in una cassetta di sicurezza in una banca. A chi possiede monete d'oro consigliamo una cassaforte a casa propria perché:

1) È sempre sotto controllo diretto del proprietario, e

2) Elimina qualsiasi rischio intrinseco della custodia in una banca.

Le emergenze raramente succedono durante l'orario di apertuara della banca. Quando la banca è chiusa (di sera, durante festività, ecc.) nessuno ha accesso alla propria cassetta di sicurezza, indifferentemente da quanto ne ha bisogno. Inoltre un tribunale potrebbe ordinare il pignoramento di tutto il contenuto della Sua cassetta di sicurezza, e il fisco potrebbe vietare l'accesso al contenuto.

Una soluzione che soddisfi appieno le necessità di tutti i proprietari di oro? Purtroppo non esiste.

Con l’ammontare della quantità del Suo oro, o se sta considerando di comprarne ancora, mantenere tutti i Suoi investimenti in un unico posto potrebbe non essere la soluzione più saggia. Consigliamo  a tutti di avere una cassaforte, giusto per essere sicuri di potersi mettere al riparo in caso di calamità.

Ma vale la pena porsi questa domanda: so tenere un segreto senza raccontarlo ad altri? Perché un segreto custido male potrebbe ritorcersi contro chi non ha saputo custodirlo, possibilmente sotto forma di ladri in casa. E l'azienda di sicurezza che ha installato la cassaforte: quanto sanno tenere i segreti loro?

Inoltre avere una grossa quantità di oro in casa comporta anche un altro rischio latente: il rischio politico, ovvero il rischio della confisca dell'oro da parte del governo.

E se crede che non potrebbe mai succedere che un governo confischi l’oro in mani ai propri cittadini, non dimentichi tutti i miliardi e triliardi che i governi stanno spendendo in questi mesi sotto forma di programmi di salvataggio e stimoli economici a vantaggio di intere aree industriali - soldi che non hanno e che devono prendere in prestito o stampare.

Mentre le entrate fiscali sono in caduta libera e il debito statale della maggior parte dei governi sta esplodendo, la ricerca di altre entrate da parte dei governi sta raggiungendo misure sempre più disperate. Ne abbiamo già vista una versione nel 1933 quando il decreto presidenziale ha portato alla consegna forzata (confisca) dell’oro di proprietà dei privati al governo in cambio di una compensazione ad un prezzo deciso dal governo stesso per questa evenienza. Questa tentazione sarà di nuovo troppo grande da resistere? Non lo sappiamo. Quello che sappiamo però è che quando ci troveremo in una situazione simile, sarà troppo tardi per correre al riparo.

Per questo motivo bisogna affrontare la questione della custodia: dove dovremmo custodire il nostro oro?
Una delle regole fondamentali dell'investire che non è cambiata è la diversificazione, e questo principio vale anche per i luoghi in cui far custodire il proprio oro. Seguendo questo principio tutti gli investitori saggi inizieranno a pensare ad ‘internazionallizzare’ il luogo di custodia del proprio metallo prezioso, ovvero di farlo custodire all’estero. Ma bisogna anche fare attenzione che sia il paese giusto.

E allora dov'è il luogo più sicuro al mondo? Il paese più sicuro e con le migliori infrastrutture è la Svizzera. Sì, tutt'ora la Svizzera.

Per i nostri soldi (e quindi il nostro oro) non vi è nessun altro paese con una tradizione più forte per il rispetto per la proprietà privata. Questo paese è stato fondato nel 1291 e la prima Confederazione Svizzera venne fondata nel 1353. La totale indipendenza venne raggiunta nel 1648 quando con la Pace di Westfalia venne riconosciuta ufficialmente la separazione della Svizzera dall’Impero degli Asburgo.

Nei 361 anni dopo la Pace di Westfalia, la Svizzera è rimasta neutrale e ha evitato qualsiasi legame militare con altri paesi. La politica interna di questo paese è caratterizzata da un governo stabile e non invadente. Queste caratteristiche molto civili assieme alla lunga tradizione svizzera del rispetto per la privacy degli individui ha fatto rimanere questo piccolo paese alpino all’inizio della lista dei porti sicuri più affidabili.

Naturalmente la crisi finanziaria ed economica globale negli ultimi tempi è penetrata anche nell’Europa orientale, e questi problemi sono incentrati sul Franco Svizzero. Questa situazione apparentemente tesa ha portato l'economista Arthur P. Schmidt a predire che le difficoltà dei paesi dell'Europa orientale avrebbero avuto conseguenze disastrose per la Svizzera. Le sue previsioni ovviamente sono apparse su tutti i media.

Noi siamo molto curiosi e basandoci sui fatti, come è nostro solito, abbiamo fatto delle ricerche. Tramite operazioni finanziarie molto rischiose, persone in Polonia, Ucraina, Croazia, Ungheria, Lituania e Bielorussia hanno preso in prestito ingenti somme di denaro in Franchi Svizzeri, attratti dai tassi di interesse bassi. Per un breve periodo le loro valute si sono rafforzate in confronto ai Franchi Svizzeri, ma questa situazione si è rivelata poco duratura.

Il rallentamento dell'economia globale ha avuto conseguenze pesantissime nell'est europeo, e le loro valute hanno perso molto del loro valore in confronto al Franco Svizzero, trasformando i loro mutui e prestiti denominati in valuta svizzera in veri e propri mostri. Questi stessi individui adesso stanno alzando la voce per trovare il colpevole di questo disastro. La misura del problema, secondo Schmidt, sono 230 miliardi di Franchi Svizzeri (151 miliardi di Euro), e la probabilità che questi debiti non vengano ripagati, in parte o del tutto, mettono a rischio le banche svizzere che potrebbero incorrere in perdite enormi che potrebbero far andare in fallimento il paese. Schmidt fa riferimento al recente fallimento nazionale dell’Islanda.

Noi non gli diamo la colpa per averci provato, ma il suo report presume erroneamente che tutti i prestiti dell’Europa orientale denominati in Franchi Svizzeri siano stati enamati da banche svizzere. Di fatto sono le banche austriache che sono maggiormente esposte ai prestiti nell’est europeo. Ecco perché il giorno successivo alla pubblicazione di questa notizia nei media, Credit Suisse ha rilasciato un report con tutti i dati e le cifre della Banca Nazionale Svizzera. Questi dati indicano che i prestiti della banca a paesi nell’Europa dell’est erano un totale di 33 miliardi di Franchi Svizzeri (21 miliardi di Euro), ovvero il 6% del prodotto interno lordo (PIL) della Svizzera. In confronto, l’Islanda aveva concesso prestiti per oltre il 1,000% del suo PIL.

La nostra conclusione è che in Svizzera non vi sono assolutamente prove di una crisi bancaria imminente o di un fallimento nazionale. Heidi è al sicuro.

Doug Casey è un famoso investitore ed autore il cui libro Crisis Investing è stato il n. 1 della lista dei best seller del New York Times per 29 settimane consecutive, un tempo record.

Il Casey Research pubblica varie newsletter e siti web che hanno in totale una audience di 200 mila lettori a settimana.

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