Il prezzo dell'oro "dovrebbe essere a 3000 dollari", secondo quanto riporta l'1% degli possessori di lingotti, mentre l'Occidente cerca di "disarmare" le riserve di metallo della Russia

I PREZZI DELL'ORO sono aumentati venerdì, avvicinandosi al picco di 2 settimane di ieri. Mentre i mercati azionari globali si sono appiattiti, i prezzi dell'energia sono aumentati ancora una volta, e i costi di prestito a lungo termine sono saliti a nuovi massimi pluriennali. Nel frattempo, vi è un peggioramento delle tensioni Nato-Russia sull'invasione dell'Ucraina da parte di Mosca.

Le riunioni del G7 e dell'Unione Europea di giovedì hanno visto la Casa Bianca affermare il suo nuovo impegno di impedire alla Russia di utilizzare qualsiasi delle sue massicce riserve d'oro della banca centrale per sostenere il rublo o finanziare l'attacco del governo Putin al suo vicino occidentale.

L'oro prezzato in dollari oggi ha toccato i 1960 dollari l’oncia, mentre il greggio è salito sopra i 120 dollari al barile di Brent e i rendimenti dei titoli del Tesoro USA a 10 anni sono balzati verso il 2,50% annuo, un nuovo massimo di 34 mesi.

"Non mi piace l'oro come asset, ma sono un pragmatico, e l'escalation della guerra è il motivo per cui mi sto rivolgendo ad esso ora", dice il gestore di fondi britannico David Coombs, capo del Rathbone Multi-Asset Strategic Growth Portfolio da 1,5 miliardi di sterline (2,0 miliardi di dollari).

Aumentando l'allocazione del fondo all'oro da zero all'1%, e aumentando altre posizioni di portafoglio dal 2% al 4% , "sono perplesso sul prezzo attuale, che davvero non riflette i maggiori rischi macro geopolitici che stiamo vedendo ora", dice a Citywire.

"Date le circostanze, dovrebbe essere più vicino ai 3000 dollari".

Guardando alla politica della banca centrale, "ci aspettiamo che la Fed aumenti i tassi di 50 pbs (bit per secondo) sia a maggio che a giugno, e che fornisca un aumento di 25 pbs ad ogni riunione tra luglio e dicembre", dice una nota strategica sull'oro del broker canadese TD Securities.

"Eppure, i prezzi dell'oro sono rimasti incredibilmente resistenti nonostante questo scenario storicamente negativo... poiché i flussi di beni rifugio hanno prevalso sui timori della Fed, con un'impennata della domanda di oro in risposta alla guerra in Ucraina".

Questa settimana ha visto il gigantesco SPDR Gold Trust (NYSEArca: GLD) sostenuto dall'oro espandersi dello 0,5%, segnando il suo 7° afflusso settimanale consecutivo, mentre l'ETF sull'oro numero 2 al mondo, l'iShares (NYSEArca: IAU) è cresciuto di circa lo 0,8% con la sua 4° aggiunta settimanale consecutiva.

Anche il più grande ETF d'investimento sull'argento, il fondo iShares Silver (NYSEArca: SLV) si è espanso, crescendo dello 0,4% con la sua 2° espansione settimanale consecutiva nel numero di azioni emesse.

I prezzi dell'argento oggi si sono alzati per poi ricadere, terminando la settimana 40 centesimi sotto il picco di 8 sessioni di giovedì di 25,85 dollari l’oncia.

"Le gigantesche riserve di lingotti della Russia potrebbero, in teoria, aiutare a finanziare la sua macchina da guerra se Mosca riuscisse a trovare un compratore tra le banche o i governi stranieri", dice il MarketWatch.

"Il G7 e l'UE continueranno a smussare la capacità della Banca Centrale della Russia di impiegare le riserve internazionali, chiarendo che qualsiasi transazione che coinvolga l'oro relativa alla Banca Centrale della Russia è proibita", ha detto la Casa Bianca giovedì.

"Il nostro scopo ora è quello di disarmare completamente il suo forziere di guerra, assicurandoci che le sue riserve estere non servano a sostenere la valuta russa.”

 

Editing e traduzione a cura di Douglas Da Silva