Volatilità ai minimi di 17 anni per l'oro, le Borse ignorano la guerra commerciale
Martedì mattina a Londra l’oro ha oscillato al di sopra dei 1.200$/oncia, mentre il rendimento dei titoli di Stato americani è aumentato al 3,1% - quasi al picco di sette anni di maggio – in attesa della decisione di domani della Fed sui tassi d’interesse, che secondo le aspettative dovrebbe portare alla terza stretta dei tassi di quest’anno.
In euro l’oro è rimasto stabile sui 1.020€/oncia, con le Borse europee tutte in positivo.
Piazza Affari è stata la migliore, con il MIB al + 1,13%.
Il capo economista della BCE Peter Praet ha osservato che la BCE dovrà continuare ad adottare una politica accomodante, contraddicendo le speculazioni secondo cui Francoforte avrebbe intenzione di dare una stretta al supporto prima del previsto.
Mario Draghi ha commentato che l’economia dell’Eurozona è in espansione, soprattutto grazie all’inflazione "core". Proprio questi commenti, che deragliano dall’usuale cautela di Draghi, hanno dato una scossa ai tassi d’interesse.
Praet ha comunque avvertito che la situazione positiva è subordinata ad una politica di supporto da parte della Banca Centrale Europea.
In Italia, con l’attenzione verso la legge di bilancio e le decisioni sul livello di deficit, che potrebbe attestarsi sotto il 2%, lo spread resta sui 230 punti.
Con Russia ed Arabia Sadita che rifiutano l'intervento sull’offerta di petrolio richiesto da Trump, il greggio si è consolidato sui 72 dollari al barile.
Le Borse asiatiche sono rimaste invariate, mentre la Cina è ancora in negativo.
L’escalation della “guerra commerciale” non sembra ancora interessare l’oro, il quale presenta in questo periodo la minore volatilità dal 2001.
Dennis Gartman, autore della Gartman Letter dal 1987, ha indicato che le vendite “forzate” di oro, come quelle di Turchia e Venezuela a causa della crisi dei paesi emergenti, sono ormai finite. Gartman prevede che l’oro arriverà anche a 1.400$/oncia in un anno, e che al momento sia un ottimo investmento.
Contrariamente, gli analisti di RBC Capital Markets hanno indicato che l’ambiente economico moderno non si rivolge più all’oro in una situazione che è solo di rischio, ma ha bisogno di una difficoltà molto più concreta e contingente per supportarne la domanda.