Torna la correlazione dell’oro con i rendimenti dei titoli di Stato
Il prezzo dell’oro non si è ripreso rispetto al grave ribasso di ieri contro il dollaro, dimezzando il guadagno del 2,2% di settimana scorsa.
Le Borse sono in ribasso, i prezzi dei bond sono stabili e le materie prime aumentano.
In diminuzione del 2,6% rispetto al picco di tre settimane di venerdì di 1.362$/oncia, l’oro ha ridotto l’aumento da inizio anno al 2,2%.
In euro e sterline, l’oro continua ad essere scambiato al di sotto del prezzo di Capodanno.
L’oro in yen è diminuito del 2,6% da inizio anno.
“L’inflazione dovrebbe avvantaggiare le materie prime”, indica un nuovo resoconto di JP Morgan.
I metalli hanno la performance migliore quando l’inflazione raggiunge l’obiettivo della Fed al 2,0% e continua ad aumentare”.
Ma i segni di un’ inflazione più forte del previsto sono indicati come la causa dell’aumento dei prezzi dei bond, e tassi d’interesse maggiori hanno storicamente spinto verso il basso il prezzo dell’oro, secondo quanto osservato da Vivek Dhar, analista della banca australiana Commonwealth.
Dopo un’interruzione di questa correlazione, situazione mai vista negli ultimi cinque anni, “le oscillazioni di prezzo di martedì indicano che questa correlazione potrebbe essere tornata”, scrive Dhar, indicando l’andamento dell’oro ed il tasso d’interesse dei titoli di Stato a lungo termine, tenendo conto dell’inflazione.
“L’oro ed il rendimento dei titoli di Stato americani a dieci anni, storicamente hanno avuto una correlazione inversa molto forte, più della correlazione tra l’oro ed il dollaro”.
Il governo siriano di Assad, a capo di un bombardamento disastroso della regione del Ghouta dell’est, in mano ai ribelli, ha accusato la Turchia di aver violato la sovranità della Siria, attaccando i separatisti Curdi nell’Afrin.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha minimizzato, sostenendo che dei colpi di avvertimento erano stati sparati durante l’avvicinamento delle truppe.
Una fuga di notizie ha indicato che Theresa May vorrebbe richiedere un periodo di transizione di due anni dopo la data ufficiale della brexit per la reale uscita dall’UE, che è più di quanto l’Unione Europea abbia concesso.
Il gruppo pro-brexit European Research Group ha richiesto “piena autonomia amministrativa” per la Gran Bretagna immediatamente il giorno della brexit, con il diritto di firmare accordi di commercio agevolato con stati esterni all’UE.
Le esportazioni di oro del Regno Unito sono aumentate nel 2017 del 10%, mentre le importazioni sono diminuite del 41% (in tonnellate) dal 2016.
Le esportazioni di oro della Svizzera a gennaio 2018 sono aumentate del 70% rispetto a gennaio 2017, secondo un’analisi della Commerzbank.
I venditori al dettaglio di gioielli della Cina, il maggior consumatore di oro nel mondo, hanno aumentato ed esteso le vendite grazie a nuovi canali di e-commerce, secondo un recente commento del Nikkei.