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Scambi di oro ed argento in ribasso, la BCE non supporta il QE

Gli scambi di oro ed argento a Londra sono stati eseguiti con prezzi relativamente stabili tranne che in euro, mentre la BCE ha terminato l’impegno ad aumentare l’alleggerimento quantitativo, nel caso la situazione economica dovesse peggiorare.

I prezzi dell’oro e del platino sono diminuiti in euro con la dichiarazione da parte della Banca Centrale Europea riguardo al fatto che “non supporterà più l’aumento o l’estensione degli acquisti dei debiti europei”, seppur continuando il QE alla velocità di 30 miliardi di euro al mese, “fino a settembre 2018 od oltre se necessario”.

L’oro in dollari, sterline e yen ha subito pochi cambiamenti, con i prezzi in dollari che sono rimasti intorno al livello di chiusura della scorsa settimana intorno ai 1.325$/oncia.

L’oro in Euro invece è scivolato con l’avanzare della valuta europea, per un valore al di sotto dei 1.066€/oncia per la prima volta da prima di Natale.

É stata peggiore la caduta del platino in euro, che è arrivato sotto i 724€/oncia per la prima volta in dodici settimane.

“La preoccupazione riguardo alla domanda di veicoli automobilistici continua ad influenzare negativamente la fiducia nel platino”, ha dichiarato oggi il World Platinum Investment Council, rilasciando i dati del 2017 relativi a domanda ed offerta che mostrano un -3% nella domanda industriale per le marmitte catalitiche.

“La preoccupazione è esagerata”, ha detto Paul Wilson, amministratore delegato di WPIC, “ci sono fattori positivi che compensano il declino connesso con i veicoli diesel in Europa occidentale”.

L’argento è diminuito in euro, tornando a 13,25€/oncia.

Gli ultimi dati mostrano che gli scambi di argento sono caduti a gennaio rispetto al picco di vent’anni della fine del 2017.

Diminuendo del 6% da dicembre, lo scambio di argento a Londra a gennaio è comunque 2,2 volte la media mensile degli ultimi 20 anni, secondo le cinque banche della London Precious Metals Clearing Ltd.

Gli scambi di oro invece sono caduti del 17% rispetto a dicembre, il che risulta più come una correzione, visto che dicembre ha rappresentato il picco dal crollo dei prezzi della primavera 2013.

La London Precious Metals Clearing Ltd. Ha volontariamente liquidato la vecchia struttura ad ottobre ed ha stabilito una nuova entità legale, sempre raggruppando le cinque banche -  HSBC, ICBC Standard, J.P.Morgan, Scotiabank e UBS.

“Un vantaggio della nuova struttura è l’accessibilità ai nuovi membri, con i requisiti di ingresso riportati chiaramente”, ha dichiarato Ruth Crowell, presidente della LBMA, che è anche registrata nella nuova configurazione aziendale.

Uno degli operatori della LPMCL ha osservato : “sarebbe sbagliato basarsi sulle ragioni addotte da tre o quattro banche per cui si debba rifiutare una richiesta”, ha osservato una fonte interna all’azienda.

“Abbiamo passato molto tempo ad assicurarci con gli avvocati che la regolamentazione sia adatta allo scrutinio delle autorità”.

Il presidente della BCE Mario Draghi ha dichiarato : “La decisione è unanime, il QE resta necessario, ed il supporto continuo è dato dagli acquisti netti, dalle dimensioni del capitale azionario, dai reinvestimenti e dalla guida fornita sui tassi d’interesse”.

Adrian E. Ash è a capo del Reparto di Ricerca presso BullionVault, il più grande servizio di investimento in oro al mondo. Adrian ha pecedentemente ricoperto il ruolo di Editorial presso la Fleet Street Publications Ltd e di redattore economico dalla City di Londra per The Daily Reckoning; è un collaboratore regolare della rivista finanziaria per investimenti MoneyWeek. I suoi commenti sul mercato dell'oro sono stati pubblicati su Financial Times, Bloomberg e Der Stern in Germania e molte altre pubblicazioni.

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