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Sale il dollaro, scende l’oro, argento ribassista in attesa dei dati Fed sull’occupazione

Il prezzo dell’oro ha perso terreno lunedì mattina, con il primo aumento del dollaro dopo sei settimane negative, scrive Steffen Grosshauser di BullionVault. 
 
L’oro è stato scambiato a 6$ in meno rispetto alla chiusura della scorsa settimana di 1.349$/oncia.
 
Il picco di 18 mesi di 1.365$/oncia è stato raggiunto raggiunto venerdì.
 
I Titoli di Stato americani continuano a diminuire di prezzo da Capodanno, spingendo in alto i rendimenti fino al picco di quattro anni. 
 
Il minimo di tre anni del dollaro è stato sfiorato settimana scorsa, dopo le dichiarazioni di Trump e del Sergretario del Tesoro Mnuchin a favore di un “dollaro debole” come contromisura alle “politiche commerciali ineque” di altri governi. 
 
“Il dollaro sta beneficiando dei rendimenti dei titoli di stato in aumento, in più questa settimana saranno pubblicati i dati della Fed sull’occupazione”, osserva Alvin Tan di Societe Generale a Londra. 
 
“Ma la tendenza generale per il dollaro è negativa”.
 
Le previsioni sulle politiche economiche indicano che mercoledì la Fed manterrà lo stesso percorso, avendo già aumentato il tasso d’interesse all’1,5% a dicembre, e venerdì saranno pubblicati i nuovi dati ufficiali sull’occupazione. 
 
In dollari, il prezzo dell’oro è aumentato fino ad oggi di 100$/oncia, un +7% nelle ultime sei settimane. 
 
Il prezzo dell’argento è aumentato del 7,5% rispetto a metà dicembre, con un valore di 17,27$/oncia oggi a Londra. 
 
Le scommesse rialziste sull’oro sono in aumento per la sesta volta consecutiva durante la settimana teminata lo scorso martedì, secondo i dati di venerdì della CFTC.
 
Questo ha portato le posizioni speculative nette al picco da metà settembre.
 
Le posizioni rialziste sull’argento, in contrasto, sono diminuite del 28,5%.
 
 
Le entrate di iShares Silver Trust (NYSEArca:SLV) sono aumentate dello 0,3% in chiusura della scorsa settimana, con un patrimonio in argento equivalente a 9,763 tonnellate. 
 
Il sottostante in oro di SPDR Gold Trust (NYSEArca:GLD) invece è aumentato dello 0,2%, sfiorando il picco di cinque mesi a 848 tonnellate.
 
“Gli ETF sull’oro segnano un +1,4% quest’anno, totalizzando 72,5 milioni di once a fine gennaio, con entrate relativamente stabili”, scrive Andrew Kaip di BMO. 
 
“Questo ci rassicura sul fatto che per ora un prezzo sopra i 1.300$/oncia è sostenibile”.
 
“L’oro forte degli ultimi giorni è principalmente riconducibile al dollaro”, secondo Marcus Ashworth di Bloomberg. “Non hanno influito l’inflazione o la caduta delle criptovalute”. 
 
Le autorità giapponesi hanno nannunciato maggiori controlli e regolamentazioni nel mercato delle criptovalute, dopo che la piattaforma di trading è stata hackerata e derubata di circa 430 milioni di euro. 
 
La sterlina ha perso terreno oggi dopo che Theresa May ha ricevuto pressioni per modificare la legge sulla brexit, descritta dagli oppositori “incostituzionale”.
 
Il prezzo dell’oro in sterline oggi è salito di 3£, a 956£/oncia.
 
Secondo Klaas Knot, membro del Consiglio della BCE nonchè presidente della Nederlandsche Bank, la Banca Centrale Europea deve concludere il programma di alleggerimento quantitativo il prima possibile, in quanto “ha avuto gli effetti che realisticamente potevamo aspettarci ... non c’è ragione di continuarlo”.

Steffen Grosshauser è il responsabile per il mercato tedesco di BullionVault, la più grande piattaforma online per lo scambio di oro e argento fisico da investimento. E' anche l'editore della pagina sulle notizie riguardanti i metalli preziosi.

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