Oro oggi

L'euro e il prezzo dell'oro

L'euro e il prezzo dell'oro si sono definitivamente slegati?

Dal GoldForecaster

COME AVEVAMO PREVISTO, l'euro e il prezzo dell'oro si sono alla fine disuniti. Questa è la prima di molte considerazioni da fare a proposito del mercato dell'oro mondiale.

Il legame tra euro e oro presenta un movimento altalentante: il prezzo dell'oro, dopo aver avuto un rialzo indipendente, si è mosso questa settimana in sintonia con l'euro. Nonostante ciò, sta diventando chiaro agli investitori che l'andamento del prezzo dell'oro non seguirà l'euro, né qualsiasi altra valuta, perché ci sono pochi denominatori comuni tra oro e valute.

D'altra parte, riteniamo che ciò che più influenzi il prezzo dell'oro è la mancanza di fiducia nei confronti delle valute. Osservare il prezzo dell'oro da questo punto di vista, e i suoi movimenti durante l'anno scorso e oltre, può essere dunque utile per capire dove andrà in futuro il prezzo dell'oro.

Nel 2010 fino a questo momento, il prezzo dell'oro è andato a consolidarsi da oltre i $1.200 ai $1050 all'oncia, con la punta del pennant a $1150 secondo i nostri grafici. Il prezzo dell'oro reagiva in quel momento al rialzo dell'euro contro il dollaro, in direzione opposta alla moneta statunitense. Durante quel periodo stava accadendo qualcosa che mina la struttura stessa del sistema monetario. Le parole "poca fiducia" sembrano troppo vaghe per una descrizione accurata. Né sembra che una potenziale crisi possa essere da sola ritenuta responsabile di un cambiamento così fondamentale.

È come quando due affluenti di uno stesso fiume lo raggiungono nello stesso punto e la corrente diventa incontrollabile. Il fatto che il prezzo dell'oro sia rimasto così a lungo compreso tra i $1075 e $1150 è stato il primo sintomo. Normalmente il periodo di consolidamento è molto più breve, inoltre ci sono stati movimenti piuttosto forti da lì in avanti.

Il GoldForecaster chiamò il bottom a $1050 per i suoi iscritti, e enfatizzò questo dato nelle successive Market Alert dei mesi scorsi. Il protarsi così a lungo del consolidamento mostrò quindi che ciò che stava accadendo non era un semplice consolidamento, e neppure una correzione del trend a medio periodo.

Perdita di fiducia nel sistema monetario in quanto tale.

Come prima cosa, le banche hanno perso la loro immagine di istituzioni intoccabili e la posizione di supremazia morale. Inoltre, durante lo scorso anno abbiamo assistito a un'inversione di tendenza nella percezione che gli investitori hanno del sistema monetario in quanto tale.

Si è persa fiducia nell'euro, nella sterlina e nel dollaro. I grandi investitori hanno espresso in maniera decisa il malcontento per la situazione finanziaria USA, sia interna che estera. In seguito è stata la zona euro che ha perso credibilità.

La fiducia nella sterlina è diminuita notevolmente alla prospettiva di un Parlamento debole e potenzialmente privo di una maggioranza abbastanza forte per governare. L'euro ha fatto un passo falso per via del ben noto problema della Grecia e dei potenziali problemi rappresentati da Spagna, Portogallo e gli altri PIIGS. Lo yen per quanto vicino al picco massimo rimane poco interessante, a causa degli interessi quasi pari a zero. Queste quattro valute costituiscono i Diritti speciali di prelievo del Fondo monetario internazionale, che include le principali valute del mondo.

È difficile trovare uno strumento che rifletta la perdita della fiducia nel sistema monetario mentre le principali valute cadono tutte e quattro insieme sembrando tuttavia relativamente stabili se considerate l'una contro l'altra. È certo che i grandi investitori non credono all'apparente stabilità del sistema. In questo panorama piuttosto diversificato, come verrà espressa la loro perdita di fiducia? Noi di GoldForecaster siamo certi che, qualsiasi cosa accada, comprare oro sarà uno dei modi.

In seguito il danno strutturale si estenderà e andrà a comprendere non solo le banche e la "questione credito",  ma anche la comparsa dei Capital Controls (adesso "approvati" dal Fondo monetario internazionale che un tempo li opponeva), la crescente tensione tra Est e Ovest (non c'è da aspettarsi a breve una rivalutazione dello yuan) che porterà a una frammentazione delle relazioni commerciali internazionali, e a seguire un periodo di protezionismo. I problemi della zona euro diventeranno problemi mondiali. La differenza è che non c'è un Trattato di Maastricht che governi il sistema monetario mondiale. Se si intende mantenere intatto il sistema monetario mondiale, bisogna cercare una soluzione mondiale.

Quanto siamo vicini a questo panorama? Abbiamo precedentemente argomentato sul GoldForecaster che il rendimento decennale del Tesoro può essere un termometro di cosa ci aspetta. Alan Greenspan, ex presidente della FED, ritiene che questo dato funzioni come il canarino in miniera. In questo momento i rendimenti a lungo termine del Tesoro sono in forte crescita, misurabile visivamente dalla ripidezza della curva di rendimento. Cattive notizie, dato il clima descritto in precedenza: la crescita dei rendimenti indica infatti rischi più alti e l'ipotesi che rappresenti un segnale di crescita non è nemmeno da prendere in considerazione. Rendimenti così elevati indicano quindi diffidenza internazionale nei confronti di eventuali investimenti in dollari.

In questa scena l'oro verrà visto come "investimento di riparo" nell'incertezza generale. Le summenzionate curve di rendimento del Tesoro danno indirettamente la misura del futuro andamento del prezzo dell'oro. Questa volta però non si tratterà dei rialzi del prezzo dell'oro simili a quelli a cui abbiamo assistito negli scorsi dieci anni, assisteremo a una mossa forte verso l'oro da parte della più forte delle istituzioni.

 

JULIAN PHILLIPS fa parte del rinomato sito di GoldForecaster.com. Egli iniziò la sua carriera nei mercati finanziari nel 1970 dopo aver servito nell'esercito britannico in qualità di Ufficiale dell'Infanteria Leggera in Malaya, alle Mauritius e a Belfast.

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