L'oro, il vero mercato Toro
La gente compra oro per davvero, ma la crescita del PIL è un falso...
Dal Daily Reckoning di Bill Bonner
non mi sentii più guidato dagli alatori
Il battello ebbro, Arthur Rimbaud
LE ULTIME NOTIZIE ci vengono contro come un vento leggero. Le vendite immobiliari non sono buone. I dati sulle spese dei consumatori sono incoraggianti. La disoccupazione sale. Sale anche la produzione manifatturiera.
Nel frattempo sale anche il Dow, ma senza troppa convinzione. E’ come se non riuscisse a prendere una decisione. Ci era sembrato, qualche settimana fa, che stesse definitivamente scendendo, poi si è stabilizzato. Per poi continuare ad avere un andamento alquanto altalenante. L’oro sembra avere un destino più definito: è in rialzo da dieci anni, e sembra non dar segni di volersi fermare.
Pur avendo ieri perso $11, si scambia ancora a $1122, una cifra non lontana dal record assoluto. L’oro è veramente in un mercato Toro. Oltretutto, dal nostro punto di vista, è ancora in una fase di sviluppo. Qualcuno si è accorto di cosa sta accadendo, eppure il grande pubblico ancora non parla di comprare oro. Gli investitori ancora non hanno aggiunto la possibilità di comprare oro ai loro portafogli. La gente comune certo non si aspetta che l’oro salga fino a $5.000 o $10.000 all’oncia.
Eppure le notizie giungono con continuità - opinioni, dati, teorie. E così, cominciamo a sentirci come su un battello ebbro. Come nella poesia di Rimbaud, che ci descrive mentre vaghiamo sospinti da venti e mulinelli, volgiamo la prua prima da una parte, poi dall’altra, senza mai essere sicuri della direzione che abbiamo preso. Nessuno ha il controllo, eppure la corrente continua a muoversi, e noi discendiamo il fiume, portati dal una corrente sempre in movimento.
Un giorno ci affascina ciò che accade in Giappone, il giorno dopo la Cina. Un giorno pensiamo che riusciremo ad arrangiarci in qualche modo, il giorno dopo siamo certi che la rovina è inevitabile. Ma il fiume continua ad andare, e noi ci siamo dentro.
Dove ci porta? E’ questo il punto. Non ne siamo sicuri. L’unica cosa di cui siamo certi è che non porta dove la maggior parte delle persone ritengono. In molti credono di vedere un recupero. Non accadrà. Potremmo avere un nuovo periodo speculativo, ma non sarà come la grande bolla del 2005-2007. I prezzi delle case dovrebbero salire del 20% affinché chi possiede immobili possa tirare un po' il fiato. Dopo ciò, potrebbero chiedere prestiti e spendere come fossimo nuovamente nel 2005, ma questo non accadrà. Le persone non hanno né i fondi né i crediti per far salire nuovamente i prezzi degli immobili.
“La disoccupazione maschile tocca il record” titola il Wall Street Journal. Dove ci porterà questo fatto? Ancora non lo sappiamo, ma di certo non a una crescita dell’economia degli USA. Piuttosto, ci porterà alla bancarotta, alla deflazione, e chissà, all’insurrezione...
E l’economia Cinese? Non sta forse crescendo a rotta di collo, più del 10% annuo? Il problema con le velocità a rotta di collo, e che si finisce per rompersi il collo. La Cina dovrebbe rallentare, o avrà un incidente. E se rallenta, l’economia mondiale rallenterà con essa.
E per quanto riguarda la cosidetta crescita, essa è comunque illusoria. Non è vera crescita, è un surrogato di crescita, causato dall’ingerenza e dal finanziamento sempre più importante da parte del governo. Quelli della Fed (gli alatori, per dirla con Rimbaud) fanno finta di avere la situazione sotto controllo, e pretendono che ci crediamo. Ma loro stessi sono completamente fuori controllo!
Forse che incrementare la spesa del governo ha mai reso una nazione più ricca?