Prezzo dell’oro in calo mentre il petrolio sale nuovamente, divisione USA-UK dall’Eurozona per la “questione inflazione”
Mentre il prezzo dell’oro è calato lunedì, il prezzo del petrolio negli Stati Uniti è salito ai massimi di sette anni. I commercianti del mercato obbligazionario hanno affermato di aspettarsi che il tapering della Fed inizi il prossimo mese e un policymaker della Banca D’Inghilterra ha avvisato che vi sarà un aumento dei tassi “molto prima di quanto previsto” nel Regno Unito, scrive Atsuko Whitehouse di BullionVault.
Il prezzo spot dell’oro è sceso dello 0,1%, a raggiungere i 1754 dollari americani all’oncia, dopo aver tagliato il picco dello 0,9% di venerdì avvenuto a seguito di contrastanti dati sull’occupazione: l’economia statunitense sta creando nuovi posti di lavoro molto più lentamente del previsto a settembre, il tasso di disoccupazione è crollato al minimo di 18 mesi e vi è una crescita salariale.
“Questo risulterebbe più che sufficiente per mantenere il tapering nei tempi previsti per l’annuncio di novembre” afferma il capo di BMO Ian Lyngen rifacendosi all’aumento dei salari.
Nel frattempo il prezzo dell’oro per gli investitori britannici è sceso dello 0,4% ad arrivare a 1286 sterline inglesi all’oncia, poiché la sterlina si è rinforzata rispetto al dollaro americano sul mercato FX successivamente alla dichiarazione fatta da un policy maker della Bank of England che prevede un aumento dei costi di prestito anticipato.
“Penso sia il caso che i mercati si muovano verso la valutazione di un percorso di inasprimento in tempi più brevi rispetto a quanto fatto finora” afferma Michael Saunders, uno dei due policy maker che il mese scorso hanno votato a favore della terminazione del programma di acquisto di obbligazioni della BOE.
Con l’inflazione molto al di sopra dell’obbiettivo del 2% della banca centrale del Regno Unito, “Dovremo affrontare un lavoro tanto delicato quanto impegnativo” dichiara il governatore Andrew Bailey nel quotidiano Yorkshire Post.
“Dobbiamo, in qualche modo, prevenire che il problema diventi permanente in quanto sarebbe ovviamente molto dannoso”.
L’indice dei prezzi del consumo del Regno Unito è aumentato del 3,2% nei 12 mesi finiti ad agosto, con l’indice di inflazione alle stelle mese dopo mese, fino a raggiungere il più elevato di sempre secondo gli attuali dati dell’IPC a partire da gennaio 1997.
I dati di settembre verranno pubblicati il prossimo mercoledì.
Nel frattempo, lunedì i prezzi europei dell’oro sono scesi dello 0,1% a 1518 euro all’oncia, poiché la moneta ha continuato a mantenere i minimi di 15 mesi contro il dollaro dopo che il presidente della Banca Centrale Europea Christine Lagarde, ad un intervista con Der Spiegel, ha ribadito il suo appello contro la “reazione eccessiva” a quello che ha definito un “aumento temporale dell’inflazione”
Il tasso d’inflazione dei prezzi al consumo nei 19 paesi aventi l’euro si è accelerato fino al 3,4%, il picco più alto a 13 anni.
Lunedì il prezzo del petrolio è aumentato ulteriormente, protraendo i guadagni, dato l’aumento del greggio Brent del 2% a 84 dollari americani, il più alto da ottobre 2018. D’altro canto, il petrolio statunitense è aumentato del 2,5% a 81,30, il più alto dalla fine del 2014.
Il prezzo spot dell’argento è calato dello 0,5% a 22,56 dollari americani, superando il guadagno della scorsa settimana.
Il prezzo del platino si è mantenuto a 1029 dollari americani l’oncia, il livello più alto dall’inizio di agosto. Il platino ha chiuso venerdì con il suo miglior guadagno settimanale dalla fine di giugno, aumentando del 5,1% in termini di dollari americani.
I mercati obbligazionari statunitensi e la maggior parte delle banche sono chiusi per il Columbus Day. La borsa di New York e il Nasdaq apriranno comunque.
Editing e traduzione articolo a cura di Douglas Da Silva.