Le riserve auree di Bankitalia
Vendere le riserve auree di Bankitalia?
Carlo Vallotto - Metalli-Preziosi.it
ALLA FINE DEL 2010 le riserve auree ufficiali della Banca d’Italia sono arrivate a 2.412 tonnellate. Riferisce Palazzo Koch che il valore delle riserve in valuta estera è pari a €26,701 miliardi e in oro a €83,197 miliardi. La Banca d’Italia prosegue così nel sul rafforzamento, grazie soprattutto alla sue riserve auree, quarte nel mondo, e alla loro costante rivalutazione.
Nel 1999, all’esordio dell’euro, l’oro di Bankitalia valeva 22 miliardi. E’ arrivato a 60,4 a fine 2009 con una plusvalenza implicita di 41 miliardi. Oggi il valore supera gli 83 miliardi e la plusvalenza implicita di 61. L’oro non concorre al conto economico di Palazzo Koch, perché non dà reddito monetario, né vi apporta le sue variazioni di valore, che vengono invece registrate nello stato patrimoniale. Ma offre uno scudo contro crisi e inflazione.
L'ERRORE INGLESE
A Londra ancora si mordono le dita per aver venduto tanti lingotti, quando Bank of England era convinta di poter investire meglio. Le associazioni di consumatori in Italia continuano a chiedere a gran voce che la Banca d’Italia adotti un piano di dismissione di oro e riserve, "essendo intollerabile nuotare nell’oro mentre il Paese affonda".
Il Fondo Monetario Internazionale, intanto ha concluso a dicembre le vendite programmate di riserve auree per 403 tonnellate, avviate nel settembre del 2009. Nel 2010 le quotazioni dell’oro sono arrivate a 1.411,57 dollari l’oncia, con una crescita del 30%. E le previsioni lo danno in aumento almeno fino a 1.500 nel 2011. Per i più ottimisti potrebbe raggiungere quota 2.000. Porto sicuro dove gli investitori attraccano quando nei mercati finanziari c’è tempesta, l’oro corre sempre di pari passo con le incertezze congiunturali.
L’attrattiva dell’oro come bene rifugio è quindi sempre in primo piano, di fronte ai timori sulla salute dell’economia Europea oltre che per le tensioni geopolitiche venutesi a creare negli Stati nord africani.
PREZZO ORO AL RIALZO
Ma a guidare il prezzo dell’oro al rialzo, sono gli investimenti delle stesse banche centrali. Sarebbe stata la riluttanza di queste ultime a cedere riserve auree a rallentare le cessioni programmate del Fondo Monetario Internazionale.
La Cina, il cui peso è ancora modesto nel settore investimenti in oro, sta sviluppando a ritmi vertiginosi anche questo tipo di domanda. Un’ ulteriore accelerazione potrebbe provenire dall’autorizzazione concessa alla Lion Fund Management, per il lancio del primo fondo cinese abilitato a investire in Etf sull’oro. Con l’inflazione cinese ai massimi da due anni, il successo è praticamente assicurato.
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