Oro sotto i 1.200$/toz, inflazione USA in linea con i target dopo sei anni
L’oro è diminuito al di sotto della soglia psicologica dei 1.200$, dopo la pubblicazione dei dati sull’inflazione americana ha mostrato che il target della Fed è stato raggiunto per la prima volta dal 2012.
Il rapporto su stipendi e spese di luglio ha mostrato che l’inflazione è aumentata del 2,3% su base annua, in vantaggio rispetto alle aspettative degli analisti, con l’inflazione sottostante al 2% su base annua.
Il dollaro, dopo il picco di 17 mesi di metà agosto, ha perso terreno questa settimana, mostrando segni di ripresa dopo che il presidente Trump ha apprezzato la crescita.
L’oro nel 2018 ha perso l’8% fino ad oggi, con le tensioni commerciali tra USA e Cina e le aspettative sui tassi d’interesse come unici fattori trainanti, secondo l’ultimo report settimanale di Metals Focus.
Le scommesse su un rialzo del tasso d’interesse al 2% da parte della Fed il prossimo mese sono quasi unanimi, mentre per dicembre il 31% degli speculatori si aspetta che questo non venga aumentato, secondo i dati di CME Group.
Le autorità dovrebbero tenere a mente l’attuale situazione economicamentre valutano l’incertezza ed il rischio, secondo quanto scritto da una ricerca interna alla Fed, che suggerisce una politica più aggressiva di rialzi, visti i dati positivi di questa estate.
Un aumento dei prezzi del mercato immobiliare a nuovi record, superando anche il livello precedente alla crisi di dieci anni fa, ora coincide con sette mesi consecuitivi di calo nella domanda rispetto all’anno scorso.
“La resistenza nel prezzo dell’oro è invariata a 1.213,20$/oncia, il supporto era a 1.200,70$/oncia mercoledì, ma il trend resta negativo”, secondo una nota tecnica di Scotia Mocatta.
Negli scambi asiatici giovedì si osservano vendite da parte delle banche cinesi, con il retrocedere dello yuan sul dollaro che pone l’oro sotto pressione.
Il premio dell’oro a Shanghai è ridiminuito al di sotto di 7$/oncia.