Oro sale con il dollaro verso la maggior perdita settimanale di cinque mesi, il WGC indica potenziale di risalita maggiore
L’oro è aumentato venerdì mattina con una caduta del dollaro, in attesa dell’intervento del presidente della Fed al Jackson Hole Symposium.
L’oro è salito a 1.191$/oncia dopo essere diminuito a 1.1845$/oncia durante la sessione precedente, nella quale anche i dati negativi sul settore immobiliare e manifatturiero non hanno offerto supporto al prezzo, ma è rimasto 24$/opncia al di sopra del minimo di 19 mesi della scorsa settimana.
I mercati attendono l’intervento del presidente della Fed Jerome Powell al meeting annuale dei banchieri centrali a Jackson Hole, in Wyoming, per avere degli indizi sui prossimi aumenti del tasso d’interesse.
Le aspettative indicano ulteriori rialzi quest’anno ed il prossimo, nonostante i commenti in disaccordo del presidente Trump.
“È la mia opinione ma credo che sia condivisa, che stiamo cercando di estendere questa espansione economica il più possibile”, ha osservato Robert Kaplan della Fed di Dallas.
Il dollaro si dirige verso il calo settimanale maggiore da marzo. Nessuna conclusione è arrivata dal meeting tra USA e Cina sul commercio, con le nuove tariffe in vigore da questa settimana.
Le Borse europee sono in rialzo dopo una sessione mista in Asia, ed il greggio è aumentato con le previsioni di taglio della produzione con le nuove sanzioni americane all’Iran, il terzo maggior produttore dell’Opec.
Carsten Menke, analista di Julius Baer, ha indicato che “la situazione resta difficile per l’oro, ma l’effetto della maggior parte delle cattive notizie ha già influenzato il prezzo, ed anche nel breve termine dovrebbe esserci più potenziale di rialzo che di ribasso”.
“Le posizioni nette degli speculatori sono corte per la prima volta dal 2000, il che suggerisce che i prezzi ne stiano risentendo negativamente ai livelli attuali”, ha aggiunto Menke. “Per questo è difficile che il prezzo dell’oro torni ai livelli bassi del mercato orso dell’anno scorso”.
L’oro è diminuito del 9% rispetto ad un anno fa, e si dirige verso il quinto mese consecutivo in perdita.
La sfiducia sull’oro si riflette anche sulle posizioni nette corte dei futures ed opzioni sull’oro del Comex, ma questa inedita situazione fornisce anche il potenziale di recupero a fine anno, secondo il World Gold Council.
Il rapporto del WGC indica: “Il dollaro forte è stata la forza più importante che ha trascinato il prezzo dell’oro al ribasso, in quanto la retorica del governo americano sul commercio e sulle sanzioni fino ad oggi hanno favorito gli Stati Uniti”.
“Negli ultimi anni, un aumento delle posizioni corte è stato seguito da un salto nel prezzo dell’oro, e mentre le posizioni nette corte erano prevalenti nei decenni passati, ci sono stati cambiamenti strutturali che hanno cambiato i livelli di riferimento e reso le posizioni di questo tipo molto brevi”.