Oro in rialzo nonostante dollaro forte, imminente confronto USA-Cina sul commercio
L’oro è aumentato lunedì a Londra, durante la crisi della valuta turca ed in attesa del prossimo meeting USA-Cina sul commercio.
Nei prossimi due giorni infatti i due governi discuteranno dettagli secondari della situazione commerciale, in vista delle nuove tariffe da entrambe le parti.
Le aspettative positive di distensione tra le due maggiori economie mondiali hanno avvantaggiato il dollaro, mentre l’euro ha perso terreno.
Le Borse europee hanno seguito quelle asiatiche al rialzo, con l’indice STOXX in rialzo dello 0,7%.
L’oro è aumentato di 5$, raggiungendo i 1.185$/oncia e continuando la correzione in positivo dopo il minimo di 19 mesi a 1.160$/oncia dello scorso giovedì, ma non è riuscito a guadagnare un supporto significativo a causa delle incertezze relative alla crisi turca.
La scorsa settimana, con il crollo del prezzo del 2,2%, è stata la sesta consecutiva di declino per l’oro, per il quale il dollaro in rialzo, in contemporanea con la svendita delle valute dei mercati emergenti, costituiscono un ostacolo.
Gli scambi di oro sono raddoppiati in Turchia a causa della drammatica volatilità della lira.
L’oro in dollari è diminuito nonostante i continui scontri sulle materie commerciali tra gli USA e le altre maggiori economie, in quanto gli investitori hanno preferito il dollaro forte.
“Anche se in generale il trend dell’oro è debole e non ci sono fattori trainanti per un rialzo, gli investitori stanno approfittando del prezzo basso per acquistarne, e contemporanemanente lo stanno sostenendo”, ha osservato Sugandha Sachdeva, vicepresidente di Religare Securities Ltd.
“Anche se l’oro ha attrattiva a questo prezzo, resta limitato al momento il potenziale di aumento”, ha indicato Benjamin Lu, analista di Philip Futures.
“Il dollaro continuerà ad influenzare fortemente l’oro nel breve periodo”.
L’argento ha oscillato al di sotto della chiusura della scorsa settimana a 14,80$/oncia, mentre platino e palladio sonon aumentati dell’1%, rispettivamente a 795$/oncia e 919$/oncia.
Richard Hayes , CEO di Perth Mint, ritiene che gli investitori siano ormai immuni ai rischi economici e geopolitici che normalmente spingono all’investimento in oro come assicurazione.
“Il mondo in un certo senso si è abituato alle cative notizie. Solo sette o otto anni fa, ognuno di questi fattori, guerra commerciale, tensioni in Medio Oriente, Cina, Brexit, governi di estrema destra o sinistra, avrebbero avuto un impatto significativo sui metalli preziosi”.
Altri analisti al contrario ritengono che la vera situazione di rischio non sia ancora arrivata.
“Se si distoglie lo sguardo dai mercati emergenti e dalle materie prime industriali, le dinamiche non sembrano essere quelle di una situazine di rischio” secondo Marcus Garvey di ICBC.