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Oro e argento in ribasso mentre l'attenzione si sposta dalla Siria al tapering

 
I prezzi di oro e argento sono rimbalzati mercoledì da un minimo di 3 settimane toccato mentre gli Stati Uniti cancellavano il voto del Congresso sulla Siria, e i trader già puntavano gli occhi sull’eventualità del tapering prevista per la settimana prossima.
 
Il prezzo del petrolio e delle altre materie prime ha ugualmente rimbalzato rispetto al crollo di inizio settimana. I mercati azionari mondiali sono andati in forte rialzo.
 
I volumi di compravendita di oro e argento sono stati ridotti, hanno riportato i dealer, e uno di essi ha giudicato i mercati “molto tranquilli” mentre altri hanno riportato “leggero interesse per il fisico” da parte dei mercati asiatici al ribasso del prezzo.
 
“La Siria per il momento rimane un fattore rialzista sottostante per oro e argento” si legge in una notta del gruppo di raffinazione e finanziario MKS.
 
“Ma ogni giorno che passa il ruolo di questo elemento si fa inferiore.”
 
Notando che l’oro e l’argento “hanno iniziato a declinare insieme al declino della possibilità di un intervento militare” in Siria, gli analisti di Goldman Sachs ora considerano che “il meeting di settembre della Federal Reserve, durante il quale i nostri economisti si aspettano che verrà annunciato il tapering al programma di quantitative easing, potrebbe essere il catalista che spinge i prezzi più in basso.”
 
Nei prossimi 12 mesi, i metalli preziosi inclusi l’oro e l’argento potrebbero perdere un ulteriore 15%, aggiunge Goldman, che suggerisce ai clienti di “sottopesare” l’intero settore delle commodities.
 
La banca di investimento JP Morgan al contrario raccomanda di “sovrappesare le materie prime”, secondo quanto ha scritto la scorsa settimana BusinessWeek, grazie all’incremento della domanda dalla Cina, unito a dati migliori del settore manifatturiero in tutto il mondo.
 
“Ci sarà ampio spazio per nuove vendite di oro e argento se il tapering fosse confermato” ha considerato Toni Jeves di UBS, ad inizio settimana.
 
“Il prezzo dell’oro cadrebbe a $1250 all’oncia durante il primo movimento” ha dichiarato Teves a CNBC martedì. “Ma non escluderei un altro tentativo al di sotto dei $1200 se la Fed fosse più aggressiva di quanto il mercato si attende al momento.”
 
I prezzi dei principali bond governativi hanno rimbalzato mercoledì mattina, portando i rendimenti al ribasso dopo i massimi di molti mesi toccati di recente.

Scrittrice, ex formatrice e linguista, Alessandra Pilloni è European operations executive per l’Italia di BullionVault, il mercato online per la compravendita di oro e argento dedicato agli investitori privati. I commenti di Alessandra sul mercato dell’oro e sugli investimenti in oro vengono periodicamente proposti sia dalla blogosfera specializzata che sulla stampa, tra cui Il Sole 24 Ore, La Stampa, e Panorama.

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