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Oro in dollari nuovamente vicino all'ennesimo minimo di 5 anni

L’oro si è mosso in direzione del suo peggiore calo mensile di due anni giovedì, finendo il mese quasi il 7% in meno contro il dollaro appena dopo la pubblicazione dei dati sul PIL americano (questi ultimi inferiori alle attese degli analisti) e dopo le ultime indiscrezioni che vedono la Fed americana prepararsi per l'incremento dei tassi di interesse nel mese di settembre.
 
I premi sull'oro a Shanghai erano in precedenza scivolati a 1,75 dollari per oncia sopra i prezzi di Londra, indicando un rallentamento dell'importazione del prezioso metallo in Cina, primo mercato per estrazione e consumo al mondo. 
 
L’argento ha tenuto meglio dell’oro, venendo scambiato il 2,7% sopra i nuovi minimi della scorsa settimana di 6 anni, ma perdendo più di 1$ per oncia dalla fine del mese scorso per arrivare a 14,64$oz (prezzo LBMA di Londra delle 12:00). 
 
L'oro in dollari ha chiuso gli scambi a Londra l’1,2% al di sopra del nuovo minimo di 5 anni raggiunto giovedì scorso, recuperando 10$ del precedente calo di 20$ avvenuto  subito dopo la dichiarazione della Fed di mercoledì sera.
 
"Le aspettative di tassi più elevati sono uno dei fattori che hanno portato l’oro al ribasso fin dall’inizio del 2013", afferma David Jollie della Mitsui.
 
"Una volta che i tassi inizieranno a salire, il mercato dovrà concentrarsi su altre questioni... ed il sentiment potrebbe diventare più rialzista di conseguenza".
  
Un salto a sorpresa dei prezzi al consumo – un fattore chiave nella misurazione dell’inflazione da parte della Fed – hanno frenato la crescita economica portandola al di sotto delle previsioni degli analisti, hanno mostrato giovedì nuovi dati sul PIL. 
 
L'economia degli Stati Uniti è cresciuta ad un tasso annualizzato del 2,3% tra aprile e giugno, ha affermato il Bureau of Economic Analysis.
 
La stessa, è stata rallentata da un aumento dei prezzi pari al 2% annualizzato, hanno mostrato i dati del BEA - il più rapido incremento del tasso dal secondo trimestre dello scorso anno e ben al di sopra della media dell’1,4% fin dall’inizio del 2012.
 
Dopo la dichiarazione rilasciata dalla Fed nella giornata di mercoledì, l’oro ha chiuso vicino a 1095$/oz per l’ottavo giorno consecutivo”, afferma la Scotia Mocatta, “ed il prezzo sembra piatto dopo il crollo di 100$ da 1200$/oz”. La mancanza di un rimbalzo da quel livello suggerisce che un movimento ribassista continua ad essere il rischio maggiore.

Michele Tedde è il responsabile per il mercato italiano di BullionVault, la più grande piattaforma online per lo scambio di oro e argento fisico da investimento. E' anche l'editore della pagina sulle notizie riguardanti i metalli preziosi.

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