Oro a 1.074$/oz, argento a 14,18$/oz nel primo pomeriggio a Londra

Dopo essere andato oltre i 1080$/oz, l’oro è stato scambiato intorno ai 1.075$ durante il primo pomeriggio a Londra, circa 8 dollari al rialzo rispetto a ieri pomeriggio.

 

L’argento ha seguito il movimento dell’oro venendo scambiato a 14,23$/oz, circa 10 centesimi in più rispetto al prezzo che aveva caratterizzato gli scambi pomeridiani di ieri.

 

I mercati azionari sono crollati appena dopo l’atto di guerra nei cieli turchi, in virtù dell’abbattimento del Jet russo Sukhoi-24 che sarebbe entrato nello spazio aereo turco ignorando ripetuti avvvertimenti da parte degli F-16 di Ankara. 

 

L’indice FTSE MIB è sceso dell’1,3%, mentre lo spred BTp-Bund è rimasto invariato a 99 punti base. Il contratto Brent è salito del 2.03%, con il prezzo al barile che è stato di 45.74$.

 

Positivo il dato sul PIL negli Stati Uniti, un fattore che potrebbe significare un rialzo dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve americana, viste le pressioni esercitate da più parti che fanno leva sulla stabilità delle condizioni economiche degli Stati Uniti.

 

Il mercato delle valute ha visto l’euro intorno ai minimi dell’anno sul dollaro, mentre la lira turca è crollata proprio dopo l’abbattimento del jet russo impegnato in manovre militari sui cieli siriani.

 

Le aspettative sull’innalzamento dei tassi di interesse americani rimangono molto forti, afferma un operatore del coglomerato giapponese della Mitsui.

 

“Vi è una fascia di resistenza tra i 1079 e i 1086$ per oncia. Il mercato rimane vulnerabile per ulteriori movimenti al ribasso, con il supporto che adesso si trova intorno a 1030/42$/oz”, conclude la Mitsui.

 

Il giganetesco fondo ETF sull’oro - SPDR Gold Trust (NYSEArca:GLD) -  ha ridotto ulteriormente i suoi quantitativi di metallo la scorsa settimana per far segnare la quinta settimana in diminuzione di fila in conseguenza delle liquidazioni operate dagli azionisti, ed i volumi di oro, necessari a garantiere le azioni emesse dal fondo, sono scesi fino a 660 tonnellate, il più basso quantitativo dalla settimana in cui si verificò il collasso della Lehman Brothers a metà settembre del 2008.

 

Il più grande fondo ETF sull’argento, l’iShares Silver Trust (NYSEArca:SLV), ha incrementato i suoi quantitativi di metallo per arrivare al massimo di 9 settimane a 9.897 tonnellate.