Oro oggi

L'oro delle banche centrali

Gli acquisti di oro della Cina e della Russia culminano nelle vendite delle riserve delle banche occidentali…

DURANTE LA SETTIMANA ad agosto in cui venne annunciato il nuovo accordo delle banche centrali europee relative alle vendite delle riserve d’oro, vennero vendute solamente 0,15 tonnellate di oro, e da allora non vi sono state altre vendite, scrive Julian Phillips su www.GoldForecaster.com.

Quest’anno, il quinto e ultimo anno dell'Accordo delle Banche Centrali sull'oro firmato a settembre del 2004 che scadrà il 26 del mese prossimo, i firmatari hanno venduto circa 140 tonnellate delle riserve d’oro. Di queste tonnellate solamente 95,6 sono provenute da venditori che avevano annunciato quest'intenzione prima dell’inizio dell'accordo. Circa 10,3 tonnellate devono essere ancora identificate, e la Banca Centrale Europea (BCE) ha venduto 35 tonnellate delle 140 tonnellate che avrebbe potuto vendere durante l’ultimo anno dell’accordo.

Questo significa che rimangono altre 215,5 tonnellate che le banche centrali hanno il diritto di vendere ma che non hanno ancora venduto. Il Portogallo e l’Austria non hanno venduto assolutamente niente durante gli ultimi due anni. E la Francia dovrebbe vendere un po’ alla volta forse 50 tonnellate.

A primo avviso sembra quindi incredibile che sia stato annunciato il rinnovo dell'accordo. Il nuovo accordo quinquennale impone un nuovo tetto di vendite più basso, ovvero di 400 tonnellate di oro all’anno. Ma considerando la scarsità delle vendite quest’anno, da dove dovrebbero arrivare le 1.755 tonnellate mancanti? Nessuno dei firmatari ha annunciato di voler vendere ancora oro.

Oro sicuro e facile - comprare oro online oggi! La Svizzera per ora si è schierata con l’Italia e la Germania dichiarando di non aver intenzione di vendere le sue riserve. Infatti durante i prossimi 5 anni del nuovo accordo noi prevediamo che solamente la Francia venda circa 50 tonnellate.

Prendendo in considerazione lo schema delle vendite si vede che sono diminuite notevolmente dall'inizio del 2009. Durante gli ultimi 6 mesi le poche vendite sono diminuite ulteriormente con alcune settimane segnate dalla carenza totale di vendite.

Inoltre il numero dei firmatari è aumentato fino a 19 comprendendo la Banca Centrale Europea, il Belgio, la Germania, l'Irlanda, la Grecia, la Spagna, la Francia, l'Italia, Cipro, il Lussemburgo, il Portogallo, la Slovenia, la Slovacchia, Malta, i Paesi Bassi, l'Austria, la Finlandia, la Svezia e la Svizzera. La Spagna e il Belgio hanno venduto dell'oro, nonostante l’abbiamo annunciato solo dopo averlo fatto. Ma nessuno dei due paesi ha venduto durante gli ultimi due anni!

Quali sono le conclusioni, molto ovvie in realtà, che possono essere tratte da questi dati?
-    Che questo è un accordo il cui scopo è di rassicurare il mercato che in nessun caso le banche centrali firmatarie venderanno più di 400 tonnellate di oro all’anno, una quantità che può essere assorbita facilmente dal mercato;
-    Che di fatto le vendite di riserve auree si avvicineranno di più a 50 tonnellate all’anno;
-    Vale la pena notare che la dichiarrazione della BCE comprende questo commento: “I firmatari riconoscono l’intenzione del Fondo Monetario Internazionale di vendere 403 tonnellate di oro, quantità che può essere facilmente assorbita dal tetto massimo dell'accordo stesso".

Adesso vediamo in maniera più chiara anche il significato del tetto massimo di 400 tonnellate compreso nell'accordo che entrerà in vigore il 26 settembre 2009.

Visto che il FMI spera di vendere questa quantità di oro nell’arco del tempo oppure in una volta sola, in base alla decisione dei membri entro la fine dell’anno, gli è stato concessa la flessibilità di venderlo come preferiscono. Se venisse venduto in una volta sola ad altre banche centrali, ad esempio quella russa o quella cinese, la quota annuale verrebbe esaurita subito e gli altri firmatari rimarrebbero esclusi dalle vendite durante quell'anno. Se invece venisse venduto in un periodo di cinque anni, le vendite totali sarebbero molto inferiori. Vale la pena tenere a mente che questo è un tetto massimo, non minimo, cosa che permette agli altri di potere ma non dover vendere.

Mentre il FMI deve ancora decidere se vendere o meno, con quale frenquenza e in quale periodo di tempo, qualsiasi decisione può essere accomodata. Quindi è improbabile che vi siano nuovi annunci da parte dei firmatari dell'accoro (e il FMI non è un firmatario) relativi a nuove vendite di oro. Questo accordo sembra andare a vantaggio esclusivo del FMI.

È quindi possibile che i cinesi, i russi e le altre banche centrali comprino le 403 tonnellate di oro in una volta sola. Per saperlo con esattezza dovremo aspettare la fine del meeting del FMI. Ma tutte queste banche centrali continueranno ad avere oro nelle loro riserve, e sarà una parte importante delle loro riserve perché garantisce protezione da eventuali danni al sistema monetario.

Ecco cosa ha detto la Banca Nazionale Svizzera confermando di non diventare venditori: "Con riserve d'oro per un totale di 1.040 tonnellate, [la Svizzera] ha una parte sostanziale delle sue riserve valutarie sotto forma di oro." Gli altri firmatari chiaramente pensano lo stesso! Questo è come viene percepito il futuro ruolo dell'oro.

La Cina inoltre sta comprando oro, a quanto pare derivante dalla produzione mineraria locale, al passo di 91 tonnellate all'anno. La Russia si sta avvicinando a queste quantità, e al momento compera in media 4 tonnellate di oro al mese. A luglio ha comprato quasi 20 tonnellate. Sembra che la Cina e la Russia comprino quantità sempre maggiori di oro eclissando completamente questo Accordo delle Banche Centrali sull'Oro.

Ad esempio, se la Russia continuasse a comprare oro a questo passo, comprerebbe 240 tonnellate nei prossimi 12 mesi, mentre la Cina ha comprato in media 91 tonnellate durante gli ultimi anni. Entrambi i paesi hanno la capacità di aumentare tali acquisti fino a circa 250 tonnellate all’anno. Questo escluderebbe le 403 tonnellate che vuole vendere il FMI. Il che significa che le banche centrali compreranno molto.

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JULIAN PHILLIPS fa parte del rinomato sito di GoldForecaster.com. Egli iniziò la sua carriera nei mercati finanziari nel 1970 dopo aver servito nell'esercito britannico in qualità di Ufficiale dell'Infanteria Leggera in Malaya, alle Mauritius e a Belfast.

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