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L’oro sfida gli analisti ribassisti, il prezzo sale in euro mentre la BCE inizierà l’acquisto di asset

I prezzi dell’oro sono saliti leggermente in dollari e in maniera più decisa in euro (oltre l’1%), nella giornata di giovedì, mentre la BCE ha tagliato ulteriormente i tassi portandoli allo 0,05% e ha annunciato l’inizio del programma di acquisto di titoli finanziari, inclusi bond governativi delle 18 nazioni dell’Eurozona.
 
La BCE inizierà da ottobre gli acquisti di Abs, per effetto del quale ci si attende un “impatto decisivo” sul suo bilancio e sull’intera politica monetaria, secondo quanto ha affermato Draghi.
 
“Se dovesse essere necessario, il Consiglio della BCE è unanime nell’uso di misure non convenzionali entro il suo mandato”, ha aggiunto Draghi, facendo riferimento ad un’ulteriore QE che possa sconfiggere la deflazione.
 
Anche i prezzi dell’oro in sterline sono saliti per riguadagnare le perdite complessive dell’1,3% della settimana, mentre nel mercato delle valute la moneta britannica ha perso terreno
insieme all’euro contro il dollaro, raggiungendo il minimo di 14 mesi a 1.3020$.
 
Il prezzo dell’oro in dollari ha continuato il suo rally dal minimo di 3 mesi, recuperando la metà delle perdite della settimana per essere scambiato a 1274$/oz.
 
L’argento è stato più neutrale, raggiungendo il livello più alto a 19.30$/oz.
 
“La riunione della BCE è più probabile che sia ribassista piuttosto che rialzista per l’oro”, aveva ipotizzato questa mattina un’analista della HSBC.
 
L’oro è più probabile che venga influenzato maggiormente dai dati sulla disoccupazione negli Stati Uniti d’America, attesi per la fine della settimana, e dalla direzione del dollaro.
 
L’agenzia privata ADP ha affermato che l’incremento occupazionale negli Stati Uniti mostrerà dati al di sotto delle attese  degli analisti, 204.000 rispetto ai 220.000 che ci si aspetta. La stessa agenzia ha inoltre rivisto al ribasso i dati del mese di luglio.
 
I dati ufficiali da parte del Dipartimento del Lavoro degli Stati Uniti d’America sono attesi per la giornata di venerdì.
 
“Una politica monetaria fallimentare nell’Eurozona, non porterà necessariamente (almeno in teoria) a prezzi più alti di oro e argento”, secondo quanto affermato dagli aggiornamenti della Societe Generale e della HSBC, la scorsa settimana.
 
“Il bisogno di una copertura contro l’inflazione incoraggerà gli investitori. Ad ogni modo...l’allentamento è dovuto alla debole inflazione (o anche alla deflazione) e secondariamente, l’alleggerimento monetario dovrebbe portare da questo momento ad un dollaro più forte”.
 
Un dollaro più forte, afferma la Societe Generale, “è naturalmente un fattore ribassista per l’oro in maniera diretta”.

Adrian E. Ash è a capo del Reparto di Ricerca presso BullionVault, il più grande servizio di investimento in oro al mondo. Adrian ha pecedentemente ricoperto il ruolo di Editorial presso la Fleet Street Publications Ltd e di redattore economico dalla City di Londra per The Daily Reckoning; è un collaboratore regolare della rivista finanziaria per investimenti MoneyWeek. I suoi commenti sul mercato dell'oro sono stati pubblicati su Financial Times, Bloomberg e Der Stern in Germania e molte altre pubblicazioni.

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