L’oro scivola di nuovo, l’argento è ribassista in attesa dei dati della Fed
L’oro ha iniziato la settimana in ribasso contro un dollaro debole lunedì, mentre le Borse hanno reagito positivamente ai dati sull’occupazione americana di venerdì, che hanno calmato i timori riguardanti l’inflazione, scrive Steffen Grosshauser di BullionVault.
Secondo le previsioni, la Fed alzerà i tassi d’interesse nel meeting di marzo la prossima settimana.
L’oro ha perso lo 0,5% anche se il dollaro ha subito una contrazione, scendendo al livello di supporto a 1.317$/oncia.
Venerdì i dati americani hanno mostrato un’occupazione in crescita con 300.000 nuovi lavori a febbraio, ma una crescita dei salari più lenta, segnale che ha tranquillizzato i timori di un rialzo dei tassi d’interesse maggiore rispetto alle aspettative.
Le Borse asiatiche ed europee sono state in rialzo lunedì al picco di due settimane, con lo Stoxx Europe 600 in crescita per il sesto giorno consecutivo.
Anche l’argento è diminuito di prezzo, tornando a 16,45$/oncia.
“Ci aspettiamo che l’oro sia in calo lunedì, in quanto i dati positivi dagli Stati Uniti aumentano la domanda degli investimenti di rischio”, secondo Angel Commodities.
“Siamo ancora cauti sull’oro nel breve termine”, concorda INTL FCStone, “ci aspettiamo che l’oro risenta di un dollaro in rialzo a ridosso del meeting della Fed”.
Gli speculatori in oro del Comex hanno leggermente aumentato le scommesse rialziste nella settimana terminata il 6 marzo. Alla chiusura di martedì, il netto era più rialzista del 31% rispetto alla media storica della categoria.
Le scommesse nette rimangono ribassiste per l’argento per la quarta settimana consecutiva.
La fiducia per gli investimenti di SPDR Gold Trust (NYSEArca:GLD) e di iShares Silver Trust (NYSEArca:SLV) è rimasta invariata la scorsa settimana.
L’oro potrebbe risentire dei rendimenti dei titoli di Stato e di un probabile rialzo del dollaro”, scrive Maxwell Gold.
I rendimenti dei titoli di Stato sono scivolati, come il dollaro, lunedì. Questo ha spinto in basso il prezzo in euro dell’oro a 1.065€/oncia.
“I metalli preziosi seguono il solito trend di svendita a ridosso delle decisioni monetarie della Fed, e di aumento una volta che gli investitori riescono a stimare la traiettoria dei tassi d’interesse per il resto dell’anno”, secondo ETFS’s Gold.
Ma Daniel Hynes di ANZ avverte : "anche questa settimana si risente dei dati sull’occupazione americana, e il rallentamento degli stipendi ha certamente calmato le preoccupazioni riguardanti aumenti più aggressivi dei tassi d’interesse”.