L'oro "salirà del 9%" nel 2020 a causa della politica della Fed
L'oro ha recuperato la chiusura della scorsa settimana a 1.571$/oncia mercoledì, in vista delle decisioni di oggi della Fed sui tassi d'interesse.
Le borse europee hanno esteso i guadagni, e le materie prime, guidate da rame e greggio, hanno recuperato il ribasso delle notizie sul Coronavirus in Cina, che è il primo importatore mondiale di commodity.
Le scommesse dell'ultimo mese nella borsa dei derivati del CME favoriscono la probabilità di un taglio del tasso d'interesse della Fed entro la fine del 2020, mentre le scommesse su un mantenimento dello stesso tasso si sono dimezzate.
Oggi i Treasury americani a dieci anni hanno testato il minimo della scorsa settimana all'1,62% annuale, sotto l'attuale tasso overnight dell'1,75% e l'inflazione dei prezzi al consumo del 2,3%.
Normalmente, calcolato contro l'inflazione, l'andamento dei rendimenti dei Treasury ha correlazione negativa con il prezzo dell'oro in dollari.
Una nota di Metals Focus indica: "dopo la performance migliore dal 2010 dello scorso anno, l'oro ha iniziato il 2020 molto positivamente, aiutato dal Coronavirus e dal conflitto Iran-USA. Entrambi gli eventi minacciano la crescita economica globale, il che ha danneggiato gli asset di rischio e supportato i beni rifugio, quali i Treasury e l'oro. Anche se queste preoccupazioni svanissero, l'oro probabilmente continuerà ad essere avvantaggiato dalle politiche assistenziali delle Banche Centrali", conclude la nota, prevedendo una media di 1.515$/oncia nel 2020, +9% dalla media del 2019, con un massimo di 1.650$ alla fine dell'anno.