L’oro risale, alta l’occupazione americana
Il prezzo dell’oro è risalito venerdì, dopo che i dati americani hanno mostrato la crescita dell’occupazione maggiore in 19 mesi.
Il prezzo dell’oro è saltato a 1.323$/oncia al termine degli scambi di Londra, dopo aver toccato il minimo di sette sessioni a 1.314$/oncia.
Trump è di fatto diventato il primo presidente americano ad annunciare un incontro con il leader della dittatura stalinista della Corea del Nord.
In seguito il Bureau of Labor Statistics ha pubblicato una stima secondo la quale le buste paga americane hanno segnato +313.000 unità il mese scorso, il salto maggiore da luglio 2016.
Il numero delle persone in cerca di occupazione è aumentato al 63%, mantenendo il tasso di disoccupazione al 4,1%.
L’aumento medio degli stipendi ha subitop una correzione al 2,6% annuale, dopo il salto di gennaio al picco di otto anni.
L’oro in dollari è aumentato subito dopo questa notizia, e si è poi ridotto a 1.316$/oncia per una diminuzione settimanale dello 0,5%.
Le borse mondiali, con i maggiori bond e le materie prime, hanno subito pochi cambiamenti.
L’oro era già in ribasso da ieri, quando il Consigliere per la sicurezza sud-coreano, dopo un briefing con la Casa Bianca, ha annunciato che Trump ha accettato di visitare Kim Jong-un in Corea del Nord, per discutere il programma nucleare.
“Kim Jong-un ha parlato di denuclearizzazione con i rappresentanti di Seoul, non solo di interruzione del programma”, ha twittato Trump. “Grande passo avanti, ma le sanzioni rimarranno fino a quando arriveremo ad un accordo. Stiamo organizzando il meeting”.
Il Korea Times commenta :”Sarebbe sorprendente se Trump e Kim Jong-un ottenessero qualche risultato dal meeting, a parte il meeting di per sè”.
“Le vendite dell’oro hanno iniziato ad aumentare dopo i titoli dei giornali”, riporta MKS Pamp.
La Bank of Japan nel meeting di venerdì ha lasciato invariata la politica attuale sul QE e sul tasso d’interesse negativo, ma Haruhiko Kuroda, ora incaricato come presidente della BoJ per un secondo mandato di cinque anni, ha espresso preoccupazione per le nuove tariffe sulle importazioni di acciaio ed alluminio approvate ieri da Donald Trump, aggiungendosi alle critiche da parte di Mario Draghi, presidente della BCE.
“Se uno stato impone tariffe contro i suoi alleati, ci si chiede chi siano i suoi nemici”, ha osservato Draghi giovedì.
“Le politiche protezioniste hanno implicazioni negative”, ha affermato oggi Kuroda, “come ostacolare le importazioni di cui lo stato ha bisogno”.
Il presidente della Banca Centrale cinese Zhou Xiaochuan, che lascerà l’incarico questo mese dopo diciassette anni, venerdì ha dichiarato che la Cina “ridurrà la dipendenza” dallo stimolo monetario per supportare la crescita economica, cercando di limitare il QE.
La PboC “cercherà opportunità di procedere” con la deregolamentazione finanziaria , aprendo a finanziamenti esteri e banche con i requisiti di entrata.
La valuta cinese ha perso terreno questa settimana, secondo il rapporto di Reuters, con l’iniezione di liquidità da parte della Banca Centrale per ridurre la volatilità durante il meeting annuale del Parlamento.
L’inflazione in Cina ha superato le aspettative a Febbraio con un 2,9% su base annua, aumento più veloce dalla fine del 2013.
L’Assemblea Nazionale del Popolo rimuoverà il limite di mandato al presidente Xi Jinping per governare a tempo indeterminato.
Il prezzo dell’oro “è sceso verso il livello di 1.308-1.300$/oncia”, secondo l’analisi tecnica di Societe Generale, con la media mobile a cento giorni che coincide con il 50% del tracciamento dal minimo di dicembre al massimo di febbraio.
“Questa riduzione dovrebbe trovare supporto immediato a 1.317-1.312$/oncia”.