L’oro recupera le perdite dell'1,3%, risale dal minimo di tre mesi e mezzo prima della dichiarazione della Fed di domani

Il prezzo dell'oro è risalito dalla perdita dell’1,3% che l'aveva portato al minimo di tre mesi e mezzo in dollari. Il prezioso metallo si è reso protagonista di un forte rally all'ora di pranzo di martedì a Londra, subito dopo la pubblicazione di deludenti dati economici americani, proprio il giorno prima dell'attesa dichiarazione della Fed sulla futura politica monetaria. 

 

Il prezzo dell’oro ha toccato brevemente i 1158$/oz – invariato durante la settimana fino adesso – in seguito a nuovi dati americani provenienti dal settore immobiliare, i più bassi dal novembre del 2013.

 

In attesa di quello che emergerà a partire dalla riunione di due giorni di domani della Fed a Washington, il mercato azionario della seconda economia mondiale - la Cina -  ha chiuso la giornata odierna al massimo di sette anni. I mercati azionari dell’Eurozona ha perso pesantemente.

 

L’euro è rimasto in una fase di stallo dopo il rimbalzo di 1,5 centesimi al di sopra del minimo di 12 anni di lunedì contro il dollaro, scivolando a 1,0640$, mentre l'oro in euro ha toccato il minimo di una settimana a 1075€/oz.

 

Una buona domanda fisica di oro continua a provenire dall’India, mentre il più grande fondo di ETF al mondo – SPDR Gold Trust – ha tenuto il quantitativo di oro fisico in deposito invariato a 750 tonnellate, nella giornata di lunedì.

 

“Con l’inizio del QE in Europa”, afferma l’ultimo aggiornamento mensile sul prezzo dell’oro da parte della banca Scotia Mocatta, “sarà interessante osservare se vi sarà un maggiore ricorso agli ETF sull’oro in Europa”.

 

I maggiori fondi speculativi europei di ETF sull'oro, hanno affermato ieri, che i loro fondi hanno fatto registrare le più forti liquidazioni dal loro lancio, riporta Reuters.

 

Nuovi dati provenienti dalla Germania hanno mostrato un incremento nel sentiment lo scorso mese, non all’altezza delle aspetattive degli analisti.

 

“La maggior parte degli indicatori suggeriscono che un recupero della crescita economica...che la BCE ha aiutato a generare...sta prendendo piede”, ha affermato Mario Draghi, subito dopo aver portato i tassi di interesse sotto zero ed iniziato gli acquisti di asset per 60 milardi di euro al mese.

 

Anche la Banca del Giappone ha dichiarato di continuare a mantenere i tassi di interesse a zero e, al contempo, invariata la sua politica di QE pari a 660 miliardi di dollari all’anno.