Oro oggi

L’oro non recupera il calo dell’1,1%, nonostante le tensioni USA-Turchia e la crisi tedesca

Il prezzo dell’oro non recupera la diminunzione dell’1.1% di ieri nel mercato asiatico e a Londra, mostra invece piccole fluttuazioni. Contemporaneamente si registrano rialzi nei mercati mondiali e nei prezzi dei titoli di Stato, malgrado il rischio di nuove elezioni in Germania e l’escalation delle tensioni tra Turchia e Stati Uniti. 
 
Con le commodity stabili, l’oro è stato scambiato a 1.276$/oncia all’apertura del mercato americano. 
 
Contro il dollaro, l’euro ha subito una contrazione verso il minimo di una settimana di 1,17$, diminuendo di 1,5 centesimi rispetto al massimo di un mese raggiunto la scorsa settimana. 
 
Questo però non ha riportato il prezzo dell’oro sopra i 1.090€/oncia.
 
Mercoledì, prima che il cancelliere inglese Philip Hammond presentasse al Parlamento inglese il budget per il 2018, i membri pro-Brexit del Cabinet hanno concordato con l’Unione Europea una liquidazione in denaro fino a 40 miliardi di sterline come “accordo di divorzio”.
 
Il disavanzo pubblico del Regno Unito è diminuito del 10% rispetto al 2016, come mostrato dalle nuove statistiche. 
 
Il prezzo dell’oro in sterline oggi è vicino al minimo di due settimane registrato lunedì: 965£/oncia.
 
Il prezzo dell’oro in Turchia, invece, ha raggiunto il record assoluto con la svalutazione della lira turca, ai minimi storici contro il dollaro a causa del peggioramento dei rapporti diplomatici tra Ankara e gli Stati Uniti, entrambi membri della NATO.
 
“Il caso Zarrab è volto a danneggiare i legami tra la Turchia e l’Iran, la Russia ed altri paesi”, ha dichiarato un portavoce del governo di Recep Tayyip Erdoğan, facendo riferimento alle azioni legali da parte degli Stati Uniti verso un trader di oro ritenuto responsabile di aver violato le sanzioni dell’ONU nei confronti dell’Iran, stato islamico sciita che sta sviluppando un programma nucleare, ed esportatore di oro di contrabbando verso lo stato iraniano. 
 
“Si tratta chiaramente di un complotto contro la Turchia, un caso politico senza basi legali”, ha continuato il portavoce, riportando i commenti di una seduta del governo di oggi. 
 
Esportando oro principalmente verso l'Iran a partire dal 2012, nell’anno successivo Ankara sfidò gli Stati Uniti, dichiarando che “non sarebbe stata vincolata” dalle sanzioni di Washington verso lo Stato sciita per via del programma nucleare. 
 
Secondo una recente analisi di Bloomberg, fino a questo momento del 2017, la Turchia ha importato oro per 13,8 miliardi di dollari, quantità più di tre volte superiore rispetto all’anno scorso.
 
La quantità di oro acquisito dalla Banca Centrale turca è la più alta di tre anni. Aumenta velocemente anche la domanda privata di oro, secondo i dati pubblicati per il World Gold Council. 
 
 
Questo fine settimana la Turchia ha richiamato 40 militari da Stavanger, città norvegese dove hanno luogo le esercitazioni Trident Javelin della Nato, come segno di protesta per l’uso di fotografie – apparentemente postate da un operaio civile – di Erdoğan e Mustafa Kemal Atatürk, padre fondatore della Turchia moderna, con il commento “collaboratori nemici”.
 
Richard Moore, ambasciatore inglese ad Ankara, ha definito l’accaduto “deplorevole”.
 
Alcune fonti indicano che Moore sarebbe a favore dell’acquisto di tecnologia missilistica russa da parte della Turchia, e del dialogo con Russia ed Iran sulla crisi in Siria, il cui dittatore, supportato dall’Iran, ha incontrato ieri il presidente russo Vladimir Putin. 
 
Il predicatore anti-Erdoğan Fethullah Gülen, ora residente negli Stati Uniti, è ancora accusato di aver fomentato il colpo di stato di Ankara del 2016, per il quale il mese scorso quaranta persone sono state condannate all’ergastolo. 
 
“Perchè nel nord della Siria arrivano camion pieni di armi? Contro quale stato vi state armando?” ha chiesto oggi Erdoğan in una riunione di partito (AKP). 
 
“Non aspettatevi che la Turchia stia a guardare con le mani legate”.
 
Dopo il fallimento delle trattative di coalizione seguito alle elezioni inconclusive di settembre,  "la Germania attraversa un periodo di incertezza politica senza eguali dal post-guerra", riporta l'ultimo aggiornamento sul mercato dell'oro da parte della Commerzbank.
 
 “Già da anni si osserva una frammentazione dei partiti tedeschi, mentre le frange si radicalizzano”, scrive l’editorialista dello Spiegel, Ulrich Fichtner.
 
Il punto di scontro è la “politica di benvenuto” della Merkel per i rifugiati, dalla quale la cancelliera non si distanzia, anche se è stata costretta ad apportarvi delle modifiche”, scrive l’editore del quotidiano finanziario FAZ, Holger Steltzner.

Adrian E. Ash è a capo del Reparto di Ricerca presso BullionVault, il più grande servizio di investimento in oro al mondo. Adrian ha pecedentemente ricoperto il ruolo di Editorial presso la Fleet Street Publications Ltd e di redattore economico dalla City di Londra per The Daily Reckoning; è un collaboratore regolare della rivista finanziaria per investimenti MoneyWeek. I suoi commenti sul mercato dell'oro sono stati pubblicati su Financial Times, Bloomberg e Der Stern in Germania e molte altre pubblicazioni.

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