Oro oggi

L'indutria estrattiva non crede ad una diminuzione del prezzo, "hedging" ipotesi remota

Le compagnie di estrazione continuano a non ricorrere all'hedging sull'oro nonostante il recente crollo dello stesso al minimo di 4 anni e mezzo, mentre i tassi di interesse fermi a zero e prezzi sull'energia in caduta libera stanno fungendo da deterrente verso le vendite a termine per bloccare i prezzi correnti, affermano gli analisti. 
 
Non c'è ancora una chiara evidenza dell'incremento del volume di hedging da parte delle compagnie estrattive, afferma Matthew Piggott, analista dei metalli preziosi della Thomson Reuters GFMS, introducendo l'aggiornamento sul terzo trimestre del 2014 da parte della banca francese di investimenti Societe Generale.
 
Le posizioni corte sull'oro dell'industria mineraria, che nel mese di settembre sono state pari a 148 tonnellate in totale, sono salite di valore grazie alla caduta dei prezzi dell'oro, raggiungendo i 440 milioni equamente ripartiti tra vendite e contratti a terminetotalizzando circa 148 tonnellate alla fine di settembre comunque, le posizioni corte dell'industria mineraria dell'oro sono cresciute di valore grazie alla caduta dei prezzi dell'oro, raggiungendo 440 milioni equamente divisi tra opzioni e contratti a termine, i quali danno alle industrie la possibilità di vendere oro ad un prezzo prestabilito nel caso in cui i prezzi scendano.
 
La forte caduta del prezzo del petrolio - fa notare lo studio di consulenza Metal Focus - dovrebbe ridurre il costo di produzione dell'oro per alcuni produttori, determinando un risparmio fino a 0,25$/oz sulle spese di gasolio per il principale produttore di oro, la Barrick Gold Corporation. 
 
Tuttavia, il margine rimane sotto pressione - afferma la Metal Focus - ed il costo totale ed effettivo "è stato livellato durante i precedenti 5 trimestri", mediamente 733$/oz in tutto il mondo nonostante i prezzi dei materiali di estrazione ed il minor prezzo dell'oro sul mercato.
 
Il calo del prezzo medio dell'oro nel 2014 - il 10% in meno dal 2013 - mostra che "l'industria estrattiva è fondamentalmente malata", prosegue l'aggiornamento della GFMS, "per via di progetti ritardati, spese di esplorazioone ridotte e capitali sostanziali risdparmiati o deferiti dove possibile".
 
Mentre la GFMS riconosce che "questi problemi diventeranno più gravi" se il prezzo dell'oro scende a 1100$/oz - portando il 60% dell'industria in ginocchio considerando tutti i costi complessivi - i bassi tassi di interesse di oggi, più il ricordo dell' over-hedging visto alla fine degli anni '90, impediscono una gestione della protezione contro ulteriori cali del prezzo.
 
Bassi tassi di interesse vogliono dire "mancanza di un margine adeguato" verso i prezzi correnti offerti da tassi di cambio a termine - la curva del prezzo calcolata sui prezzi di deposito e interessi su contratti future sull'oro, nota come "contango".
 
"Coprirsi in assenza di premio vorrebbe dire, per un produttore, avere la consapevolezza che il prezzo scenderà", afferma Piggott della GFMS. Quindi, "mentre è possibile vedere qualche caso isolato di compagnie che adottano posizioni di copertura, è nostra ferma convinzione che le condizioni nel mercato non sono ancora mature per un ritorno all'hedging di massa".

Michele Tedde è il responsabile per il mercato italiano di BullionVault, la più grande piattaforma online per lo scambio di oro e argento fisico da investimento. E' anche l'editore della pagina sulle notizie riguardanti i metalli preziosi.

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