L'acquisto d’oro di Cina e India cale mentre i prezzi salgono

La domanda scende a partire dall'aumento del 2021 in Cina e in India...

Il balzo del prezzo dell'oro a seguito dell'invasione russa dell'Ucraina ha influito sulla domanda nei due principali paesi consumatori del metallo prezioso, intaccando l'acquisto da parte delle famiglie dopo essere balzato a record pluriennali nel 2021.

La domanda di gioielli, monete e lingotti d'oro da investimento in Cina e India rappresenta più della metà di tutti gli acquisti d'oro per uso finale in tutto il mondo.

L'anno scorso, anche se i prezzi globali dell'oro hanno raggiunto un nuovo record di 12 mesi, gli acquisti provenienti da questi due paesi hanno compensato di gran lunga il crollo storico causato dalla crisi Covid dell'anno precedente, dando ai due giganti dell'oro un esborso medio annuale complessivo di 82 miliardi di dollari d’oro sia nel 2020 che nel 2021.

Ciò superava di poco la media annuale del decennio pre-Covid di 80 miliardi di dollari, secondo i dati pubblicati dal World Gold Council dell'industria mineraria.

Ma essendo quella domanda (repressa) di comprare oro già realizzata, e visto che l'assalto della Russia in Ucraina ha fatto impennare i prezzi dell'oro alla fine di febbraio e all'inizio di marzo, "la domanda fisica di oro nei paesi elastici al prezzo in Medio Oriente e in Asia è andata bruscamente in retromarcia", afferma l'analisi del brokeraggio globale StoneX.

"Non solo la domanda fisica si è prosciugata, ma la vendita si è sviluppata in gran parte del sud-est asiatico".

In particolare, i prezzi dell'oro in India sono scesi rispetto alle quotazioni globali dall'inizio dell'invasione.

L'oro sbarcato in Cina (da dove sono anche vietate le esportazioni di lingotti) è stato analogamente ribassato rispetto alle quotazioni globali, anche se di soli $8 per oncia quando l'oro è saltato all'inizio di marzo e ora di meno di $5 secondo i dati compilati da BullionVault.

Con l'aumento dei prezzi e l'indebolimento della domanda, i prelievi d'oro dallo Shanghai Gold Exchange (unica via legale per i lingotti d'oro per entrare nella nazione numero 1 al mondo per il consumo d'oro) "hanno visto un considerevole calo su base annua nel mese di marzo", afferma l'analista senior di WGC per la Cina, Ray Jia.

Con l'impatto delle chiusure anti-Covid ora reimposte nelle principali città cinesi, Jia dice che ha reso gennaio-marzo "il secondo [periodo] più debole Q1 per la domanda di oro all'ingrosso (attraverso il SGE) degli ultimi dieci anni".

I primi 3 mesi del 2021, al contrario, hanno segnato la più pesante spesa trimestrale in oro tra le famiglie cinesi e di Hong Kong al di fuori dei massimi storici del 2013, pari a circa 16,5 miliardi di dollari.

Il prezzo ufficiale cinese all'ingrosso è stato in media di 385 ¥ al grammo tra gennaio e marzo 2022, il tasso trimestrale più costoso dal quarto trimestre 2020 e appena il 7% al di sotto della media record del terzo trimestre 2020.

I prezzi interni dell'oro indiano sono nel frattempo aumentati ulteriormente rispetto ai record medi annuali del 2020 e del 2021, raggiungendo più di 49.000 rupie per 10 grammi finora nel 2022 e toccando nuovi massimi storici sopra i 54.000 nello stato costiero sud-occidentale del Kerala, la principale regione acquirente di oro dell'India.

Ma tenendo conto del dazio d'importazione e dell'imposta sulle vendite GST, i commercianti di lingotti in India hanno offerto oro con sconti fino a 90 dollari l'oncia rispetto alle quotazioni di Londra, centro di stoccaggio e commercio del mercato globale, quando il metallo prezioso ha brevemente superato i 2000 dollari l'oncia all'inizio di marzo, riducendo lo sconto a 40 dollari all'inizio di aprile e poi a 12 dollari la scorsa settimana, secondo Reuters, quando i prezzi globali si sono attenuati.

 

Editing e traduzione a cura di Douglas Da Silva