Oro oggi

La crescita della produzione di oro finirà nel 2015. Industria in condizioni precarie

L'estrazione di oro dovrebbe stabilizzarsi o addirittura diminuire verso i minimi nel 2015 dopo il record stabilito lo scorso anno, affermano i principali analisti sul mercato dell’oro.
 
Nel 2014 il totale del materiale estratto è cresciuto per il sesto anno consecutivo, ha affermato lo studio di consulenza e di analisi della Thomas Reuters GFMS. L’incremento dello scorso anno è stato di circa il 2% per arrivare al nuovo record di 3.133 tonnellate estratte.
 
Recenti tagli a nuovi progetti – arrivati fino al 31% nel 2014, il secondo anno di pesanti riduzioni secondo lo studio di consulenza SNL Metals & Mining – suggeriscono che “la crescita della produzione globale di oro da questo momento ristagnerà”, afferma la GFMS nel nuovo Gold Survey 2015 di questa settimana (sondaggio sull’oro).
 
Lo studio di consulenza della Metal Focus di Londra, nel suo annuario del 2015 ha affermato che vi sarà un “declino marginale della produzione nel 2015 in virtù del rallentamento di nuovi progetti”. 
 
Inoltre, i prezzi dell'oro sono troppo bassi per poter supportare progetti più onerosi per cui “alcune chiusure di impianti dovute ai costi sembrano probabili".
 
I costi di estrazione diretti sono scesi in tutto il mondo di circa il 4% per arrivare a 750$/oz, secondo quanto reso noto dalla Metal Focus e da Thomas Reuters GFMS. Le metodologie applicate dalle due agenzie divergono fortemente però per ciò che concerne “i costi sostenibili” – un’ampia misura che tiene conto dello sviluppo locale e delle infrastrutture insieme all’attività di esplorazione volta alla ricerca nel terreno di nuove once per sostituire il metallo estratto nei bilanci societari -  con la Metal Focus che vede una diminuzione dell'8% fino a 1065$/oz e la GFMS del 3% per arrivare al prezzo di 1208$.
 
Il prezzo medio dell’oro in tutto il mondo è stato di 1266$/oz nel 2014, e per quanto riguarda “volumi e profitto", afferma la Thomson Reuters GFMS, "l'industria mineraria rimane in posizione precaria".
 
Al di fuori della Cina - nazione numero 1 al mondo per estrazione dal 2007 - la crescita della produzione dello scorso anno è stata generata da incrementi di produzione. Perdite, per contro, sono arrivate da progetti più ampi – nello specifico dall’impianto di Cortez di proprietà della Barrick (la compagnia più grande al mondo) e dal Nevada Complex, gestito dalla
Newmont, azienda numero 2 al mondo.
 
Anche l’estrazione “informale” è diminuita afferma la Metal Focus, con piccole produzioni – incluse quelle illegali – che sono scese del 5% in seguito del forte crollo dei prezzi del 2013, e con “un giro di vite sulle pratiche informali di estrazione in alcune nazioni".
 
“Tra le maggiori compagnie di estrazione”, afferma un aggiornamento della banca Barclays, “gli investimenti sostenuti sono scesi verso la metà del livello del 2012 durante lo scorso anno”. 
 
"Ci sono stati progetti concepiti durante il mercato rialzista dell'oro", ha affermato la Metal Focus, "che hanno continuato a guidare l’incremento di produzione durante gli anni recenti".
 
"Con il taglio alle spese in conto capitale, ad ogni modo, il numero di nuove miniere e di nuovi progetti è sceso sensibilmente”.

 

Le acquisizoni attraverso il mercato azionario, al contrario, lo scorso anno è sceso del 3% dal 2013 secondo la SNL, con la spesa media delle compagnie e dei siti già in produzione in diminuzione di quasi il 30%, da 440 milioni di dollari a 318 milioni di dollari.

Michele Tedde è il responsabile per il mercato italiano di BullionVault, la più grande piattaforma online per lo scambio di oro e argento fisico da investimento. E' anche l'editore della pagina sulle notizie riguardanti i metalli preziosi.

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