La Banca Popolare Cinese taglia i tassi, sale la domanda di oro

Il prezzo dell’oro ha recuperato dopo un calo iniziale durante la giornata di lunedì mattina a Londra, risalendo fino a  1189$/oz mentre il mercato azionario americano ha aperto la giornata di scambi sfiorando l'ennesimo record.

 

I principali indici del mercato azionario cinese erano saliti durante la notte, guadagnando il 3% a Shanghai dopo l'ennesimo taglio - il terzo in sei mesi - operato dalla Banca Popolare cinese sui tassi di interesse.

 

L’euro ha tenuto vicino al minimo di una settimana contro il dollaro, mentre il Primo Ministro greco ha incontrato gli altri ministri dell'Eurozona per discutere delle riforme greche come contropartita dei prestiti ponte prima della scadenza di martedì, giorno in cui il debito di 750 milioni nei confronti del Fondo Monetario Internazionale dovrà essere restituito.

 

Anche l’argento ha recuperato un iniziale perdita dello 0,7% comportandosi come l'oro. Gli altri metalli preziosi non hanno fatto meglio, mentre il contratto Brent è sceso a 65$ per barile, circa il 4% al di sotto del nuovo massimo del 2015 realizzato la scorsa settimana.

 

“Tra il primo e quelli che si preannunciano come una serie di tagli ai tassi di intersse in Cina”, afferma Jonathan Butler della Mitsubishi, "dati provenienti dal Gold Exchange di Shanghai indicano che la domanda di oro sta salendo con un incremento del 64% anno su anno".

 

Nel Gold Exchange di Shanghai, nonostante la giornata si sia caratterizzata per buoni scambi, i prezzi dell'oro sono rimasti invariati con il premio sui prezzi di Londra che sono scesi sotto 1.20$/oz.

 

Dati rilasciati la scorsa settimana, hanno evidenziato che le tonnellate d'oro in uscita dalle camere blindate di Londra sono state oltre 100 nel mese di marzo.  

 

Gli investimenti in oro da parte di fondi speculativi sono scesi pesantemente la scorsa settimana, con il SPDR Gold Trust che ha fatto registrare il più forte deflusso giornaliero nella giornata di venerdì dal mese di dicembre dello scorso anno. 

 

Il fondo iShares Silver Trust ha ridotto anch’esso il suo quantitativo di metallo, il cui quantitativo è ora di 10.035 tonnellate, circa il 2% in meno dal picco di metà aprile. 

 

In generale, riporta il World Silver Survey - sondaggio condotto dal Silver Institute utilizzando i dati forniti dalla Thomson Reuters GFMS - il quantitativo di argento in deposito - ETF inclusi - è cresciuto dell’8% nel 2014.