Il prezzo dell'oro sale, le sanzioni sull'Ucraina colpiscono la Russia, la banca centrale inizia a comprare e il rublo russo crolla
Lunedì i prezzi dell'oro sono saliti, stando 60 dollari l’oncia al di sotto del picco di giovedì scorso a 1970 dollari, dopo che Vladimir Putin ha impostato il deterrente nucleare della Russia in modalità "massima allerta". Nel frattempo, vi è una corsa interna delle banche ed un crollo del rublo in seguito alle forti sanzioni internazionali per l’invasione della Russia in Ucraina, scrive Atsuko Whitehouse di BullionVault.
Sono iniziati i colloqui tra gli ufficiali ucraini e russi al confine con la Bielorussia, ma il presidente Volodymyr Zelenskiy a Kiev si è dimostrato scetticosul fatto che possano portare alla pace.
Con la maggior parte dell'Europa e il Canada che chiudono il loro spazio aereo ai vettori russi, l'Unione europea ha addirittura offerto di finanziare l'acquisto e la consegna di armi e altro materiale "per la prima volta in assoluto ad un paese che è sotto attacco", ha detto il presidente del gruppo Ursula von der Leyen.
Lunedì sono anche scesi i mercati azionari europei e i futures di Wall Street, portando il pan-europeo Stoxx 600 quasi il 10% sotto il suo picco di gennaio.
La banca centrale russa ha più che raddoppiato i tassi di interesse al 20% a seguito del crollo del rublo di quasi 1/3, arrivando ai nuovi minimi storici sotto i 100 per dollaro USA sul mercato corrente. Ha, inoltre, riavviato gli acquisti d’oro estratto in patria per le sue riserve FX (ora bloccate dai mercati monetari internazionali dalle sanzioni che hanno esplicitamente preso di mira la CBR).
Siamo ora al 5° giorno dall’invasione dell’Ucraina, il più grande assalto a uno stato europeo dalla seconda guerra mondiale. Ciò ha fatto alzare i prezzi spot dell'oro di circa il 2% a 1928 dollari all'apertura di lunedì nel commercio asiatico.
La CBR ha accumulato circa 200 tonnellate di oro all'anno dal 2014 al 2019, raddoppiando la sua partecipazione e diventando il più grande acquirente sovrano di questo secolo, in mezzo alle precedenti sanzioni occidentali sull'annessione della Crimea da parte della Russia.
La Russia detiene ora quasi 2.300 tonnellate d'oro, il 5° posto tra le riserve d'oro nazionali, superando la Cina.
I prezzi dell'argento, principalmente un metallo industriale, sono saliti dello 0,9% a 24,48 dollari l'oncia, mentre il platino, che trova due terzi della sua domanda da usi industriali guidati dai catalizzatori auto, è arrivato a 1060 dollari l'oncia.
Il prezzo del palladio (di cui la Russia è il numero 1 dei minatori) è arrivato vicino all'8% a 2552 dollari l'oncia all'inizio della giornata di lunedì, prima di perdere 80 dollari di quel guadagno viste le paure dei commercianti relative all'interruzione dei metalli preziosi industriali previste dalle nuove sanzioni sulla Russia.
I prezzi dell'oro nel frattempo hanno ridotto alcuni dei primi guadagni di lunedì in tutte le principali valute, mentre l'indice del dollaro statunitense (misura del valore della valuta statunitense rispetto ai suoi principali concorrenti) è salito ai massimi di un mese.
Questo ha riportato l'oro a 1910 dollari l'oncia, mentre i lingotti d'oro all'ingrosso hanno registrato un aumento dell'1,1% a 1425 sterline per gli investitori britannici e dell'1,8% a 1706 euro per gli investitori europei.
Editing e traduzione a cura di Douglas Da Silva