Il prezzo dell'oro ed il petrolio greggio salgono mentre il dollaro americano cala
I prezzi dell'oro in termini di dollaro americano sono saliti lunedì mattina, proprio quando la valuta statunitense è scesa ai minimi di un mese sul mercato dei cambi. Nel frattempo, i prezzi del petrolio sono saliti ai massimi di due mesi in seguito alle nuove preoccupazioni sull'offerta, scrive Atsuko Whitehouse di BullionVault.
I prezzi dell'oro sono saliti fino a 1863 dollari l'oncia, prima di ridurre la maggior parte del guadagno a 1855 dollari, dopo che la scorsa settimana il metallo ha registrato il secondo guadagno settimanale consecutivo per gli investitori statunitensi.
L'oro in euro, invece, è calato dello 0,3% a 1723 euro l'oncia, mentre l’euro è salito in seguito ai suggerimenti che la Banca Centrale Europea si muoverà verso il "lift off" del suo tasso di interesse (attualmente sotto lo zero) nel mese di luglio.
Il prezzo dell'oro nel Regno Unito in sterline l’oncia è rimasto pressoché invariato rispetto alla chiusura di venerdì, a circa 1467 sterline.
"Il dollaro più morbido e i rendimenti obbligazionari più bassi hanno contribuito a far salire i prezzi dell'oro", afferma il team di strategia sulle materie prime della piattaforma di spread-betting Saxo Bank, "così come l'aumento dei prezzi del carburante ha sostenuto un nuovo tentativo di sfidare il supporto chiave a 1868/70 dollari".
I prezzi del petrolio sono saliti lunedì, toccando i massimi da oltre due mesi, con un balzo dello 0,5% sia per il contratto future sul Brent che per quello sul West Texas Intermediate (WTI).
Finora, solo nel mese di maggio, i prezzi del petrolio sono saliti del 5%
L'indice del dollaro americano è sceso oggi rispetto alle altre valute principali dopo aver registrato il secondo calo settimanale consecutivo e un nuovo minimo mensile venerdì scorso.
Mentre i mercati azionari e obbligazionari statunitensi sono rimasti chiusi lunedì per la festività del Memorial Day, i rendimenti dei Treasury USA sono rimasti sottotono dopo che il titolo di riferimento a 10 anni ha toccato un nuovo minimo di sei settimane.
Nel frattempo, domenica i governi dell'UE non sono riusciti a concordare un embargo sul petrolio russo, ma hanno dichiarato che continueranno i colloqui per un accordo che vieti le forniture via mare e consenta quelle via oleodotto.
Il cartello Opec+ dei Paesi produttori di petrolio, che include la Russia, è intenzionato ad attenersi all'accordo sulla produzione di petrolio concordato lo scorso anno, nonostante le richieste occidentali di un aumento più rapido.
Le azioni europee sono salite ai massimi da tre settimane a questa parte sull'indice EuroStoxx600, anche se i dati sull'inflazione in Germania hanno evidenziato che il costo della vita nell'economia numero uno dell'Eurozona è salito all'8,7% annuo a maggio, superando le aspettative degli economisti dell'8,0%.
La scorsa settimana Wall Street ha vissuto la sua migliore settimana dal novembre 2020, dopo che l'indice di inflazione preferito dalla Federal Reserve, l'indice dei prezzi delle spese per consumi personali di base negli Stati Uniti, è salito del 4,9% ad aprile rispetto a un anno prima, a un ritmo più lento rispetto al 5,2% registrato a marzo.
L'S&P 500 è salito del 6,6% nella settimana. Il guadagno ha interrotto una striscia di sette settimane di perdite per il mercato, la più lunga dal 2001.
Sia il Dow Jones Industrial Average che il Nasdaq, che è un settore tecnologico, hanno guadagnato il 6,3% e il 6,8% la scorsa settimana.
Editing e traduzione a cura di Douglas Da Silva