Oro oggi

Il prezzo dell’oro crolla del 2,3%, chiusura minima mensile di 7 mesi

I prezzi dell'oro crollano a Londra durante gli scambi di giovedì, perdendo sia i guadagni della settimana che quelli dell’inizio dell’anno, mentre il dollaro ha compiuto un rally nel mercato delle valute dal minimo di 8 settimane a seguito della decisione della Fed Reserve americana di non apportare nessun cambiamento all’innalzamento dei tassi di interesse. 
 
Scendendo a 1,1250$ contro l’euro nella giornata di giovedì, il dollaro è salito a seguito di dati contrastanti provenienti dagli USA che hanno evidenziato redditi personali invariati e consumi in diminuzione del primo trimestre, mentre i costi del lavoro sono saliti rispetto ai primi 3 mesi dello scorso anno. 
 
Le richieste di nuovi sussidi per i disoccupati sono scesi al minimo di 15 anni, ha affermato il Ministero del Lavoro.
 
Il prezzo dell’oro della LBMA è stato di 1.180,25$/oz, mentre il prezzo in euro è sceso del 3,1% durante il giorno, perdendo un quinto dei guadagni di fine gennaio del 2015.
 
I mercati azionari europei hanno perso nuovamente.  
 
L’argento ha seguito la perdita del 2,3% del prezzo dell’oro in dollari, arrivando a diminuire anche di 90 centesimi per oncia in un certo momento – circa il 4,6% - per poi effettuare un rally che l’ha portato sopra i 16$/oz e mantenendo un incremento dell’1,8% dall’inizio dell’anno. 
 
Il crollo dei prezzi dell’oro e dell’argento ha spinto verso il basso tutte le altre materie prime, con petrolio, rame e altri materiali industriali in diminuzione. 
 
Le azioni aurifere dell’azienda GoldCorp  sono scese del 6,5%, insieme a quelle di altri produttori quali Barrick e Yamana Gold, in perdita netta nel primo trimestre. 
 
Prendendo atto del rallentamento nella crescita economica degli Stati Uniti – con un incremento del PIL che è stato solo dello 0,2%, in parte dovuto a fattori transitori – la Fed ha ribadito, nalla giornata di ieri, che vi sarà un “approccio equilibrato” nei confronti di un incremento dei tassi di interesse, affermando che “i tassi rimarranno al di sotto dei livelli normali sul lungo periodo”. 
 
"La Fed non ha chiuso la finestra ad un rialzo dei tassi di interesse nel mese di giugno", afferma una nota della banca Natixis, “ma al momento pare sia altamente improbabile che accadrà".
 
“La data di un possibile incremento potrebbe essere spostata al mese di settembre”, continua la banca, che nel frattempo ha alzato la sua previsione media sul prezzo dell’oro da 1.140 a 1.160$/oz nel 2015. 
 
"Pareri contrastanti si stanno sviluppando nel mercato dell’oro”, ha affermato lo studio di consulenza Thomson Reuters GFMS all'inizio di questa settimana, ripetendo la sua previsione media per il 2015 di 1.170 dollari per oncia.
 
Ad ogni modo, "ciò che sappiamo" ha proseguito la GFMS, "è che quando i prezzi scendono verso 1.100 dollari c’è la probabilità che vi sia una crescente risposta sul lato della domanda che aiuterà a contenere eventuali diminuzioni di prezzo".

Michele Tedde è il responsabile per il mercato italiano di BullionVault, la più grande piattaforma online per lo scambio di oro e argento fisico da investimento. E' anche l'editore della pagina sulle notizie riguardanti i metalli preziosi.

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