I prezzi dell'oro e dell'argento affondano sulla “linea dura" della Fed, mentre i TIPS diventano "più affidabili" contro l'inflazione

I PREZZI DELL'ORO sono scesi ai minimi di 2 settimane nel commercio di Londra di giovedì, perdendo il 2,3% dai massimi della scorsa settimana, mentre l'argento è sceso oltre 1 dollaro per oncia durante la giornata, mentre i tassi di interesse a lungo termine sono balzati ai massimi di diversi mesi e anni, dopo i commenti che sostengono la “linea dura” nelle note dell'ultima riunione della Federal Reserve degli Stati Uniti, pubblicate ieri.

"I partecipanti hanno generalmente notato che, date le loro prospettive individuali per l'economia, il mercato del lavoro e l'inflazione, potrebbe essere giustificato  aumentare anticipatamente il tasso dei fondi federali o almeno procedere ad un ritmo più veloce di quanto previsto in precedenza", dicono i verbali della riunione della Fed di metà dicembre.

"Alcuni partecipanti hanno anche notato che potrebbe essere appropriato iniziare a ridurre la dimensione del bilancio della Federal Reserve relativamente presto dopo aver iniziato ad aumentare il tasso dei fondi federali" - invertendo attivamente gli acquisti di beni 'quantitative easing' per la prima volta da quando tale strumento è stato utilizzato durante la crisi finanziaria globale del 2008.

Nonostante i titoli azionari asiatici ed europei siano saliti all'inizio della giornata, l'indice MSCI World ha chiuso mercoledì con un calo dell'1,4%, la più forte perdita di un giorno dall'ultimo giorno di novembre, e giovedì ha esteso queste perdite a livello globale con il Nikkei giapponese che ha perso il 2,8%, il CSI300 cinese che ha perso l'1,0% e l'EuroStoxx 600 che ha perso l'1,2%.

In seguito al comunicato della Fed, i prezzi dell'oro sono scesi di quasi 40 dollari l'oncia per toccare i 1787 dollari all'ora di pranzo a Londra, mentre i prezzi dell'argento sono scesi del 4,9% per arrivare a solo pochi centesimi sopra i 22 dollari l'oncia.

Un aumento dei tassi a marzo sembra ormai certo, dice chi scommette sul tasso d'interesse chiave della Fed, con i prezzi dei contratti futures sui Fed Fund che mettono le probabilità di "nessun cambiamento" sotto il 29% per quel mese.

C’è una grande probabilità che la riunione della Fed di giugno preveda poi 2 aumenti dei tassi entro la metà dell'anno, mostrando una probabilità del 45% secondo lo strumento FedWatch del CME.

I rendimenti dei Treasury decennali statunitensi hanno raggiunto oggi l'1,73% dopo la pubblicazione dei verbali della riunione della Fed, il tasso più alto da quando lo scorso marzo ha segnato l'inizio dell'impennata dell'inflazione statunitense nel confronto a 12 mesi.

Con il costo nominale del prestito che è aumentato di 0,21 punti percentuali da questo momento della settimana scorsa - il più veloce da settembre - i rendimenti legati all'inflazione sono aumentati ancora più velocemente, con i tassi TIPS a 10 anni che hanno raggiunto il loro minimo negativo da metà giugno a meno 0,81% con il più rapido aumento di una settimana da febbraio 2021, in aumento di 25 punti base da giovedì scorso.

Il prezzo dell'oro nel Regno Unito in sterline per oncia è crollato a 1323 sterline, il più basso dalla prima settimana di novembre e più del 5% al di sotto del picco del 2021 di quel mese.

I costi di prestito del Regno Unito hanno sfidato oggi i massimi di 2,5 anni di ottobre, saltando a quasi l'1,15% all'anno sui Gilts a 10 anni.

 

Editing e traduzione a cura di Douglas Da Silva