Gli orsi del Comex divisi con l'oro in aumento in sterline ed euro
L’oro è rimasto a 1.223$/oncia contro un dollaro in salita martedì, aumentando invece in sterline ed euro durante le trattative sulla Brexit e sul debito italiano.
Con l’oro scambiato ai livelli di chiusura della scorsa settimana, come mostrato dal grafico del prezzo spot in tempo reale di BullionVault, le Borse europee e quella cinese sono scivolate dopo che Donald Trump ha considerato “molto improbabile” l’ipotesi di annullare il piano di aumento dei dazi d’importazione su 200 miliardi di beni cinesi in seguito alla riunione del G20 questo weekend a Buenos Aires, dove avrà occasione di trattare direttamente con il presidente cinese Xi Jinping.
Daniel Hynes di ANZ ha osservato che “quando le preoccupazioni volte ad una guerra commerciale sono così alte, gli investitori tendono a cercare riparo nel dollaro stesso anzichè nell’oro, e questo è stato un problema per il mercato dell’oro per dicversi mesi”.
I dati di CFTC hanno mostrato che le posizioni dei fondi d’investimento ed altre posizioni speculative ribassiste sono diminuite nei futures ed opzioni del Comex sull’oro, ancora più velocemente di quelle rialziste.
In generale le posizioni speculative sono rimaste nette negative sull’oro per 19 settimane.
Il calcolo più ampio che comprende anche le posizioni non commerciali è invece netta positiva da metà ottobre, quando l’oro ha iniziato il salto dai 1.085$/oncia.
La sterlina è caduta al minimo di questo mese, aumentando l’oro a 960£/oncia.
Con una buona probabilità di perdere il voto parlamentare, Theresa May ha annunciato l’accordo ad un dibattito televisivo con Jeremy Corbyn del Labour Party sull’accordo per la Brexit.
Anche l’euro, al minimo di due settimane in dollari, ha sostenuto il prezzo dell’oro a 1.082€/oncia, 1% in meno del picco di 4 mesi di fine ottobre.
In Italia, le speranze di ieri di un accordo tra il governo gialloverde e l’Unione Europea sul deficit hanno esautrito il loro effetto su Piazza Affari, che ha perso lo 0,22% rispetto al rally di ieri.
Anche il commissario europeo agli Affari economici Moscovici ha aperto ad una soluzione con Salvini che ha rassicurato che, anche con cessioni ai ragguagli europei, la manovra dispone dei fondi necessari.
Lo spread si è attestato a 290 punti base con la correzione del rendimento dei titoli italiani.