Domanda cinese trascina il prezzo dell'oro in Asia, la sterlina vola sulle attese di un rinvio della Brexit

Il prezzo dell’oro nel mercato professionale di Londra martedì ha toccato il picco di otto mesi a 1.310$/oncia, seguendo il rally delle Borse europee e del greggio.

Anche in franchi svizzeri l’oro è aumentato al picco da maggio 2018 sopra i 1.300CHF/oncia, ed in euro è oggi al picco da ben 19 mesi a 1.146€.

In sterline, l’avanzata della valuta in attesa del voto sull’accordo per la Brexit di oggi ha fermato l’oro appena sotto le 995£/oncia.

Ad una settimana dal Capodanno cinese, ad oggi l’evento mondiale più importante per domanda di oro, l’oro a Shanghai si è mantenuto entro un +1% rispetto al salto di inizio gennaio in Yuan Renminbi, picco di tredici mesi.

Il premio dell’oro a Shanghai è ora di 14$/oncia rispetto alle quotazioni internazionali, 5$ in più del tipico incentivo per le importazioni.

Una nota di oggi di MKS Pamp ha osservato:”dopo aver terstato un livello al di sotto si 1.300$ lunedì, il movimento del prezzo dell’oro ha trainato gli scambi in Asia oggi”.

“Oggi scadono i contratti futures sull’oro del Comex di gennaio, con circa 5.500 lotti di open interest a 1.300$, il che manterrà il prezzo attorno a questa soglia”.

“L’imminente meeting della Fed dovrebbe restringere le oscillazioni fino alla conferenza stampa di mercoledì”.

Le scommesse dei futures sui tassi d’interesse americani ora vedono il 100% di possibilità che la Fed mantenga il tasso chiave invariato questa settimana.

A Londra, l’aspettativa di un rinvio della Brexit sta trascinando il FTSE100 al rialzo. Oggi si vota sugli emendamenti alll’accordo della May, che potrebbero infatti ritardare l’uscita del Regno Unito dall’UE fino a fine anno e permettere un accordo più ampio sul tema.

Le Borse europee sono in leggero rialzo, con l’indice Ftse Mib che ha segnato un +0,09%.

In Italia i fari sono puntati sul possibile processo al vicepremier Salvini per la decisione controversa di fermare in mare la nave Diciotti con migranti in condizioni di pericolo.

Il ministro dell’Interno ha chiesto su una lettera, inviata al Corriere della Sera, che il senato neghi l’autorizzazione a procedere contro di lui, in luce del fatto che avrebbe agito per interesse dello Stato e per l’interesse pubblico.

Il presidente della BCE Mario Draghi ha aperto alla possibilità di ricominciare gli acquisti netti del QE, indicando che la frenata dell’economia europea, e quella più marcata dell’Italia, potrebbero richiedere un intervento più decisivo da parte di Francoforte a partire dal 2020.