Corsa dell'oro fermata dal dollaro forte
Gli scambi di oro a Londra hanno risentito dell’aumento del dollaro, che ha mantenuto il prezzo dell’oro sotto i 1.240$/oncia. Questo chiude la settimana comunque con un aumento di 10$ con le Borse europe ed asiatiche in perdita per la tredicesima sessione su 19 questo mese, nonostante il rally di Wall Street di ieri. Le azioni di Amazon (Nasdaq: AMZN) e di Alphabet (NASDAQ: GOOGL) hanno segnato un -4% ieri, contrariamente alle previsioni.
Oggi il rallentamento negli scambi di oro in Asia “è solo una pausa temporanea durante un aumento strutturale che sarà evidente nei prossimi giorni”, secondo l’analista Daniel Hynes di ANZ Bank.
In attesa dei dati sul PIL americano del terzo trimestre nel pomeriggio, “gli investitori osserveranno il trading a New York”, secondo il Japan Times.
“Gli investitori stanno riducendo l’esposizione al rischio dei mercati azionari”.
Un articolo di Barron’s osserva: “Per quelli che cercano segni che questa non è la fine dei guadagni di quest’ultimo decennio nei mercati azionari, bisogna guardare alla performance dei bond ad alto rendimento. Di solito i junk bond si muovono in concomitanza con le azioni small-cap (titoli minori), ma il debito delle aziende minori ha perso solo l’1,2% questo mese mentre l’indice S&P500 ha perso un 9,1%.
“Un’implosione dei junk bond non sembra essere imminente” secondo Bloomberg.
“Ma se l’avversione al rischio aumenta, le azioni peggiori ed i bond peggiori avranno la stessa sorte”.
L’oro in sterline è salito a 965£/oncia, cancellando la perdita di 67£ di quest’anno fino ad oggi.
L’oro in euro è aumentato al picco da giugno, avvicinandosi a 1.090€/oncia nonostante gli ultimi sondaggi su una maggiore fiducia dei consumatori francesi e tedeschi.
La maggior parte dei titoli europei è aumentata, ma il rendimento dei titoli italiani è salito al di sopra del 3,5%, aumentando lo spread a 316.