Oro oggi

È ancora il momento di comprare oro e vendere azioni?

Comprare oro e vendere azioni è stato il trend degli ultimi 10 anni. E adesso?

Dal Daily Reckoning

COMPRARE ORO durante le flessioni di mercato... e vendere azioni nei rally. Ottimi suggerimenti per il decennio che sta per finire: come comportarsi per quello successivo?

Nell'ultimo decennio, man mano che l'oro saliva, cresceva anche la nostra preoccupazione.

Quando Lehman Brothers fallì, ci sembrava ovvio che la FED avrebbe fatto la cosa sbagliata. Infatti la fece. Immise miliardi di dollari per "salvare" l'economia. Era prevedibile che tale "salvataggio" non avrebbe funzionato, e che la FED avrebbe continuato a fornire denaro che non aveva per cercare di fare qualcosa che non poteva essere fatto. E gli elettori non avevano niente di cui lamentarsi, visto che la FED stava facendo qualcosa per aggiustare i conti.

Questo portò a una considerazione molto semplice: con il tempo l'inflazione (e il prezzo dell'oro) avrebbe avuto un ulteriore rialzo, visto che la quantità di denaro in circolazione sarebbe aumentata più velocemente rispetto ai beni e ai servizi in vendita.

Quello che ci rendeva perplessi, qui al Daily Reckoning, era che questa analisi ci sembrava troppo semplice e ovvia. Come se non bastasse, era anche ampiamente condivisa. Non amiamo molto quando le nostre opinioni diventano di moda, né quando la nostra versione dei fatti è troppo facile da raccontare e da capire. Quando la storia che racconti è troppo semplice da capire, probabilmente è sbagliata.

Poi accadde che gli investitori accorti cominciarono a comprare oro. John Paulsen guadagnò una fortuna tra il 2007 e il 2008 perché aveva interpretato correttamente la bolla del settore finanziario e aveva scommesso contro di esso. Qualche mese fa, ha annunciato la sua prossima scommessa: comprare oro.

Ha spiegato che l'oro è un investimento con il quale non si può perdere. Se l'economia si riprende, l'inflazione diminuisce spingendo il prezzo dell'oro a salire. Se l'economia non si riprende, la FED continuerà a spingere denaro e crediti nel sistema, e l'inflazione sarà inevitabile.

John Williams di ShadowStats è giunto a una conclusione simile. Ha notato che il recupero non sta funzionando, e che la FED non ha altra scelta che continuare a immettere denaro, cosa che funziona come una miccia per l'inflazione. Quando la miccia verrà accesa, il risultato non sarà l'inflazione, ma un'iperinflazione senza controllo.

Non possiamo non essere d'accordo. La logica ci sembra ineccepibile. Questo è quanto dovrebbe accadere. Quello che ci fa pensare è che il mercato è comunque imprevedibile. Fa quello che dovrebbe fare, ma quanto al come e quando lo farà, è difficile dirlo.

Dove andrà il mercato? Impossibile saperlo. Il dollaro sta salendo: è un assestamento o un trend?

Una cosa è sicura: la cosa più ingestibile che possa accadere sul mercato adesso è l'ascesa del dollaro:

- il dollaro forte minerebbe le possibilità di recupero americane basate sull'esportazione (il dollaro più caro rende le merci meno competitive)
- metterebbe in difficoltà gli speculatori che hanno preso in prestito dollari deboli e dovranno restituirli quando la moneta è forte
- incoraggerebbe la gente a risparmiare, compromettendo un eventuale recupero basato sul consumo
- il dollaro forte causerebbe un ribasso del prezzo dell'oro (perlomeno temporaneamente) allontanando gli investitori timorosi dalla fase successiva del mercato toro.

Quindi, chiedete a voi stessi: cosa farà il mercato, questo imprevedibile?

Veniamo alla seconda parte della nostra strategia: vendere azioni. Sono stati dieci anni da incubo, titola il Wall Street Journal:

"Gli investitori avrebbero fatto meglio a investire in qualsiasi altra cosa, dai bond all'oro, o avrebbero anche potuto conservare i contanti sotto il materasso. Dalla fine del 1999, le azioni scambiate alla borsa di New York hanno perso una media dello 0,5% annuo a causa dei due bear market degli ultimi dieci anni."

Gli anni '90 sono stati la decade migliore nella storia per le azioni, con un guadagno annuo medio del 17,5%. Questa decade, al contrario, è stata la peggiore per le azioni dal 1820.

Dieci anni fa avvisammo i nostri lettori che il mercato azionario americano stava entrando in un bear market che sarebbe stato simile a quello avvenuto in Giappone in seguito alla caduta della borsa di Tokyo nell'89. La discesa "sarà lunga, dolce e lenta", dicemmo.

Poi il mercato si riprese. Gli investitori credettero che le promesse degli anni '90 ("azioni per il lungo termine" o addirittura "Dow a 36.000") fossero ancora valide. Per quanto ci riguarda, sembrava che il Daily Reckoning non sapeva di cosa stava parlando, perché il Dow continuava a salire, prima oltre il limite stabilito nel 1999, poi oltre i 14.000.

Persino noi dovemmo ammettere: se questo è un mercato orso, è il più insolito mai visto!

Dieci anni dopo, la decade 2000-2009 ha dimostrato di essere la peggiore mai avvenuta, persino paragonata agli anni '30.

Adesso ci chiediamo cosa accadrà alle borse. Il bear market iniziato a gennaio sembra non essersi ancora espresso del tutto. Le azioni ancora non sono scese abbastanza, gli investitori non hanno abbandonato la borsa, e non c'è un diffuso senso di disprezzo o delusione verso la borsa.

E servono ancora circa 10 once d'oro per comprare azioni Dow. Alla fine dei conti, ne basteranno una o due. E sarà un investimento che nessuno vorrà fare, perché tutti diranno che la borsa è finita.

E chissà. Forse avranno ragione?
 

Bill Bonner è il fondatore e il proprietario di Agora Inc., uno degli editori di newsletter di maggiori dimensioni negli Stati Uniti. Editore dell'email gratuita The Daily Reckoning, che attualmente conta ben oltre 500.000 lettori in tutto il mondo, egli è anche l'autore di tre best seller su investimenti, l'ultimo dei quali è  Mobs, Messiahs & Markets (John Wiley, 2007).

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