Aumentano i prezzi dell’oro, recupera l’argento, salgono i tassi d’interesse reali in vista delle elezioni USA
Aumentano i prezzi dell’oro venerdì tagliando la caduta di questa settimana a meno dell’1%, il dollaro arretra in vista delle elezioni e il PIL dell’Eurozona si dimostra più forte, ma i dati sull’inflazione e le aspettative per i mercati occidentali si indeboliscono man mano che le nuove regole anti-Covid vengono applicate.
Le strade di Parigi ieri sono state prese d’assalto dagli autisti nel tentativo di lasciare la Francia prima dell’imminente lockdown nazionale, mentre a Nottingham in Inghilterra si è svolta una festa in maschera in occasione delle nuove regole “Tier 3” anti-Coronavirus.
L’Eurostoxx 600 ha registrato aumenti nei dati sul PIL della valuta unica oggi risalendo da un minimo di cinque mesi, ma il FTSE di Londra è sceso di nuovo, dirigendosi verso la chiusura più bassa da Aprile e cancellando più di un terzo del rimbalzo primaverile dal crash dovuto alla prima ondata di Covid.
L’argento è salito insieme all’oro, dimezzando la caduta di questa settimana dell’8% e raggiungendo 23,73 $ l’oncia, ma le materie prime industriali sono scivolate ancora una volta mentre i tassi a lungo termine hanno subito aumenti nel mercato azionario.
I rendimenti del Tesoro negli Stati Uniti sono risaliti questo giovedì al -0.86%, il dato negativo migliore dalla metà di luglio e più di un quinto di punto percentuale sopra il record storico del -1.08% del 6 agosto.
Quel giorno, l’oro stabilì il nuovo record storico di 2.075 dollari l’oncia.
L’aumento nei rendimenti e obbligazioni reali statunitensi a partire da quel momento è stato il più rapido rialzo in undici settimane dal crash di metà marzo causato dal Covid.
Dopo che i dati sul PIL degli Stati Uniti hanno confermato la ripresa del Paese a un ritmo da record nel periodo luglio – settembre, espandendosi al 33.1% annualmente, le 19 nazioni dell’Eurozona hanno battuto oggi le previsioni degli analisti per il terzo trimestre dell’anno, con una produzione in espansione del 12.7% rispetto al trimestre precedente e al crash del Covid.
Questi dati hanno visto il PIL dell’Eurozona inferiore del 4.3% a confronto dell’anno precedente, rispetto al 7% previsto.
La disoccupazione nell’Eurozona si è mantenuta all’8.3% a settembre, e l’inflazione sui prezzi dei consumatori non ha subito cambiamenti dallo 0.2% all’anno a ottobre, ad eccezione di carburanti e beni alimentari.
“Dobbiamo renderci conto che ci sono stati e ci saranno ancora altri eventi terribili come gli ultimi attacchi in Francia”.
Editing e traduzione articolo a cura di Alessia Ceccarelli.