Oro oggi

Aumenta l'hedging delle compagnie aurifere insieme ai costi e ai prezzi del metallo

L'hedging sull'oro è salito per il secondo trimestre consecutivo tra aprile e giugno, secondo quanto affermato dai principali analisti. 
 
Anche i prezzi di estrazione sono saliti insieme e quello dei lingotti.
 
Le piccole miniere aurifere in Australia – dove la produzione del bene rifugio ha toccato il record di 15 anni nel secondo trimestre ed è stata accompagnata dal picco di sempre del prezzo dell'oro in dollari australiani – hanno contribuito in maniera marcata all'incremento complessivo dell'8% dell'hedging in tutto il mondo, secondo quanto affermato da Thomson Reuters GFMS, pubblicando la scorsa settimana l'ultimo Global Hedge Book per la banca francese Societe Generale.
 
L'hedging da parte delle compagnie aurifere, che permette alle aziende di vendere al prezzo attuale la produzione futura, ha fatto segnare il più forte incremento percentuale dal primo trimestre del 1991 grazie appunto all'incremento dei prezzi, nonostante un inizio d'anno al rilento. 
 
Nel secondo trimestre, il prezzo dell'oro in dollari ha mostrato il primo incremento di prezzo medio prolungato nel tempo, una situazione che non si verificava dal picco raggiunto dal metallo nel terzo trimestre del 2011.
 
La compagnia Metal Focus ha affermato, questa settimana, che la media dei costi da sostenere per la produzione di un'oncia d'oro è salita del 6% complessivamente in tutto il mondo nel secondo trimestre del 2016 rispetto ai tre mesi precedenti, il primo incremento dalla primavera del 2014.
 
L'aumento dei costi ha ritardato l'incremento dei prezzi nel mercato. Nonostante ciò, i margini di profitto sono saliti del 7% per una media di 379$.
 
"I movimenti della valuta sono stati i principali fattori guida del prezzo", ha affermato l'analisi della Metal Focus.
 
Nel secondo trimestre, le miniere aurifere hanno tratto vantaggio dall'incremento dei prezzi per stipulare contratti di hedging per ulteriori ventuno tonnellate di oro che si sono aggiunte all'enorme quantitativo già "coperto" contro lo scivolamento dei prezzi, afferma GFMS, nel prevedere che l'hedging tocchi il massimo di sei anni fino a 295 tonnellate entro la fine di giugno.
 
In rialzo di due terzi rispetto all'intero quantitativo assicurato alla metà del 2015, questo dato rimane pur sempre inferiore del 10% rispetto al numero record di contratti stipulati dall'industria aurifera mondiale quando i prezzi scesero durante il lungo mercato ribassista concluso nel 2001.
 
"L'industria aurifera", afferma la compagnia GFMS, "sta iniziando ad avere una veduta più ampia nei confronti dell'hedging", dopo il contraccolpo subito dagli azionisti e la rapida chiusura dei contratti di hedging nel mercato rialzista tra il 2001 e 2011.
 
Guardando al terzo trimestre, non ci sarebbero gli estremi per la chiusura dei contratti precedentemente aperti, a meno che il prezzo dell'oro non salga al di sopra del 1.400$ per oncia, ha concluso la GFMS.
 

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