Oro: report settimanale del 13/07/12
Di Ben Traynor - BullionVault
UN RALLY IN ZONA CESARINI ha evitato la seconda settimana successiva di perdita per l’oro. Il fixing del pomeriggio di venerdì è stato $1.595,50, un aumento di mezzo punto percentuale rispetto alla settimana precedente.
Anche l’argento ha chiuso in leggero aumento. Il fixing di venerdì è stato $27,48.
L’oro è andato in forte perdita nella sessione di martedì, quando è stata divulgata la notizia che i fondi di alcuni clienti sono andati perduti a causa del fallimento del broker PFGBest. Per quanto il fallimento di PFGBest non abbia avuto lo stesso impatto che ebbe di quello di MF Global, è comunque un ammonimento che ricorda come vada sempre considerato il rischio di controparte quando si opera un investimento.
L’oro ha continuato a perdere mercoledì e giovedì, dopo la pubblicazione dei verbali della Federal Reserve. Il mercato è stato chiaramente deluso del fatto che non ci siano stati segnali forti di un imminente round di quantitative easing. Come sempre accade, gli analisti hanno esaminato scrupolosamente i verbali alla ricerca di cenni di quando la Fed potrebbe effettivamente decidere per un nuovo QE. Compito non facile visto il linguaggio particolarmente oscuro utilizzato dai banchieri, sopratutto quest’anno in cui è prossima l’elezione presidenziale. Sospettiamo che ciò aumenti le soglie richieste per un ulteriore QE, visto che la Fed non vuole mostrarsi come un organismo in grado di influenzare la corsa alla Casa Bianca.
Le altre notizie della settimana hanno incluso una serie di dati economici dalla Cina, che indicano chiaramente un rallentamento dell’economia. L’inflazione al consumo è caduta, così come la crescita delle importazioni. I dati di venerdì hanno indicato che anche il PIL del secondo trimestre era in calo. La Cina ha superato l’India negli scorsi mesi come la nazione che più acquista oro, il rallentamento dell’economia cinese potrebbe quindi essere potenzialmente dannosa per il mercato dell’oro.
I dati della prossima settimana includono quelli relativi all’inflazione in Gran Bretagna e in Europa. Il presidente della Fed Bernanke presenterà il report sulla politica monetaria al Congresso durante la giornata di martedì.