Oro oggi

Oro: le ragioni di un ribasso

Politiche monetarie, QE e crollo del prezzo. Cosa succede all'oro?

di Carlo Vallotto - Metalli-Preziosi.it

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COME AVEVO INDICATO nello scorso articolo, il trend dell’oro rimane improntato al rialzo e le osservazioni riportate nello stesso, si riferiscono ad un’ottica di ampio respiro. Naturalmente le difficoltà di analisi si riscontrano a causa di notizie spesso difficili da interpretare.O meglio alcune notizie vengono riversate nei mercati che le leggono a loro piacimento, come nel caso delle dichiarazioni della Federal Reserve che prospetta una diminuzione o addirittura un’interruzione del programma di allentamento quantitativo.

Secondo la nostra visione, il commento dovrebbe essere letto sotto un’ottica diversa: la Banca Centrale americana ha ribadito spesso e volentieri, che manterrà un livello di tassi bassi per un periodo indeterminato, fintantoché la disoccupazione non scenderà sotto il valore del 6,5%.

In base alle ultime comunicazioni dell’istituto guidato da Bernanke, è emerso come all'interno ci siano due visioni contrapposte: coloro che sono propensi a continuare il programma di stimoli economici e chi (in minoranza) intravedendo segnali di ripresa, è del parere di concludere tali programmi. Questa seconda visione, unita alla lettura di alcuni dati macroeconomici migliori del previsto, ha spinto negli ultimi mesi, gli investitori speculativi ad abbandonare l'oro a favore dell’azionario.

Tuttavia, proprio il numero uno della Fed, ha difeso strenuamente, davanti al Congresso Usa, il programma di acquisti di asset, sostenendo che i benefici del programma di 'quantitative easing' sono ampiamente superiori ai costi.

"Al momento non vediamo i costi potenziali di una maggiore esposizione al rischio su alcuni mercati finanziari come superiori ai benefici di promuovere una maggior ripresa economica e la più rapida creazione di posti di lavoro" ha dichiarato Bernanke alla Commissione Bancaria del Senato. (Fonte: Reuters)

Quindi è probabile che la Fed, abbia ritenuto opportuno avvisare di una sua possibile diminuzione degli acquisti per non appesantire ulteriormente i bilanci Usa già a livelli stellari. Ora, il debito Usa è in costante crescita e la disoccupazione è scesa solo di poco. Quindi su quali basi la Fed dovrebbe interrompere gli stimoli rimangiandosi le precedenti dichiarazioni?

Insomma non vi sono particolari motivi per essere negativi nel mercato dell’oro. Ma allora come mai il prezzo è sceso così tanto e per un periodo così prolungato?

Naturalmente le ipotesi spaziano. In molti, erroneamente, si sono affrettati a togliere la caratteristica di bene rifugio al prezioso metallo. De gustibus, naturalmente. Ma noi non siamo d’accordo che per qualche mese di ribasso, si cancellino almeno 5.000 anni di storia dell’oro. Se non altro, sembrerebbe un pò assurdo.

Quello che ci viene in mente, analizzando la struttura del mercato, nonostante la più che discreta domanda di oro fisico, è come sia diminuita quella frangia speculativa che era entrata nel mercato dell’oro in modo massiccio con contratti a leva. Un contratto a leva permette di aprire una posizione versando solo una parte frazionale dell’importo totale (molto pericolosi per chi non ne conosce l’utilizzo!).

Ergo, questa forte discesa dell’oro, non è causata dalla mancanza di domanda fisica del metallo prezioso, ma dalla chiusura di enormi posizioni da parte degli speculatori (che entrano in qualsiasi mercato al rialzo o al ribasso) che avevano acquistato oro con contratti derivati, il cosiddetto oro cartaceo. Una quantità gigantesca che ha mosso 100 o 1000 volte la quantità di oro effettivamente presente sul mercato fisico (4.000 tonn/anno), grazie appunto all’utilizzo del margine.

La flessione della domanda di oro per investimento, è sottolineata anche dall’ultimo studio del World Gold Council, secondo il quale nel solo 2012 è avvenuta una diminuzione della domanda ad uso investimento del 9,8%. E in aggiunta, secondo gli ultimi dati rilevati dal CFTC, le posizioni speculative lunghe sull’oro, sono diminuite del 40% attestandosi ora sul valore più basso degli ultimi 5 anni.

Il fatto che gli speculatori si siano allontanati dal mercato dell’oro, potrebbe essere considerato un fattore positivo, poiché ora le quotazioni potrebbero ritornare a muoversi in base alle regole fondamentali dell'oro fisico (e non cartaceo) che agiscono in questo mercato.

La classe dei metalli preziosi continuerà a preformare bene nel futuro prossimo, almeno per i prossimi 2 anni, a fronte di un’economia globale che stenta a riprendersi.

Quindi al fine di un investimento in oro, è importante concentrarsi sul medio-lungo termine piuttosto che sull’andamento di breve termine. Pertanto il consiglio più appropriato è quello di entrare nel mercato a questi prezzi in maniera molto graduale e attendere pazientemente i movimenti di medio-lungo periodo.

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CARLO VALLOTTO: Analista tecnico finanziario con esperienza pluridecennale dei mercati finanziari, valutari e mercati delle commodities, attraverso l’utilizzo particolare di strumenti derivati. Già operatore per diversi Agenti di Cambio e Sim, effettua consulenze per società italiane ed internazionali. E' Specialist nel mercato delle commodities, con particolare riferimento al mercato dei Metalli Preziosi ed è referente per oro per una primaria società del settore. Consulente Finanziario Indipendente, studia l'evoluzione del prezzo dei metalli preziosi nei mercati, attraverso i grafici e analizzando i flussi di domanda/offerta e fornisce consulenza alle aziende o investitori privati sull'andamento del trend. Cura interventi su varie rubriche televisive, siti e riviste finanziarie dedicati ai Metalli Preziosi , oltre a scrivere articoli di analisi tecnica e fondamentale. Responsabile del sito metalli-preziosi.it

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