Oro oggi

In aumento le importazioni d’argento in Italia nel 2013

I dati della prima metà dell’anno indicano che il 2013 vedrà un aumento delle importazioni nette di argento in Italia, per un totale stimato in 200 tonnellate contro le 50 registrate nel 2012, secondo un report prodotto dalla Metallis Consulting Ltd di Londra e presentato a Roma in occasione della 14° conferenza della London Bullion Market Association.

Diversamente da quanto accade per l’oro, l’Italia non ha mai svolto un ruolo fondamentale nella produzione d’argento. “Al momento del maggior picco” si legge sul report dell’agenzia londinese, “ alla fine degli anni ’90, si stima che la produzione di argento soddisfasse poco più del 5% della domanda totale.”
 
Per quanto riguarda la gioielleria in argento i dati sono più generosi, visto che la fetta di mercato in mano all’Italia è attorno al 10%. Il 2012 è stato un anno di cambiamenti importanti per quanto riguarda i paesi di destinazione dei manufatti in argento, con un aumento del 14% delle importazioni verso Hong Kong (il punto di ingresso per la Cina) e il declino di mercati occidentali tradizionalmente importanti come Stati Uniti (-2%) e Germania (-19%). È interessante notare come le esportazioni dall’Italia funzionino da cartina di tornasole per un andamento generale del mercato. Secondo il report, infatti “questi cambiamenti annuali riflettono con buona accuratezza i cambiamenti nel consumo di gioielleria in argento in ciascun mercato”.
 
Per quanto riguarda la domanda della materia prima non lavorata, si noti che la stessa viene soddisfatta sopratutto dal riciclaggio di argento usato, di provenienza sia domestica che estera. I dati del 2013, come notavamo in apertura, sono incoraggianti. Rimangono comunque lontani dai volumi storici importati prima dela crisi: nel 2000 per esempio, l’anno del picco prima dell’inesorabile declino, vide l’importazione di oltre 1800 tonnellate.
 
La crisi riguarda anche la produzione di argenteria. L’Italia tradizionalmente soddisfava oltre il 10% della domanda mondiale, mentre i dati recenti indicano dati inferiori alla metà e stime ancora in ulteriore perdita per il 2013.
 
La domanda di argento da investimento invece, così come quella industriale, è praticamente irrilevante se considerata su  base globale. 

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