Gli investitori snobbano l’oro di carta preferendo il fisico
Un utile riassunto sui dati del Gold Demand Trends
Di M. Mazziero - MazzieroResearch.com
Il World Gold Council ha recentemente rilasciato il report sulla domanda di oro relativo al primo trimestre del 2013 (Gold Demand Trends – First Quarter 2013), i dati riportati in questo studio sono numerosi e permettono un notevole grado di approfondimento sul mercato dell’oro; di seguito vengono elencati brevemente i tratti più significativi:
- La domanda di gioielleria è stata guidata principalmente da India e Cina, che rappresentano ben il 62% della domanda mondiale. Le variazioni anno su anno hanno visto un incremento del 27% dell’India, del 20% della Cina, del 4% di Russia e Turchia, al contrario una contrazione del 26% dell’Europa e dell’Asia; significativo l’incremento del 22% degli Stati Uniti che sembrano giunti a un punto di inversione dopo una propensione alla vendita dei gioielli iniziata prima del 2008.
- La domanda di investimento proveniente dagli ETF/ETC ha visto un flusso negativo nel primo trimestre (vendita) di 176,9 tonnellate, pari al 6,2% della produzione mineraria del 2012. Si deve sottolineare che il momento di rilevazione è antecedente al forte calo del prezzo dell’oro a seguito della forte vendita di ETF e future del 12 e 15 aprile; è molto probabile che il trend del secondo trimestre risulterà ancora più negativo.
- Il flusso di disinvestimento degli ETF/ETC ha oscurato il ben più forte acquisto di oro in lingotti (284,4 tonnellate) e monete ufficiali o commemorative (93,4 tonnellate). La Cina ha segnato un nuovo record nell’investimento in monete e lingotti con una domanda trimestrale di 109,5 tonnellate, molto superiore alla media trimestrale degli ultimi 5 anni di 43,8 tonnellate.
- Le banche centrali, viste nel complesso, hanno incrementato la loro detenzione di oro come riserva per 109,2 tonnellate; particolarmente attive negli acquisti le banche centrali di Russia e Turchia. Solo il Messico ha riportato un marginale declino in un’ottica di attività di trading.
- La domanda industriale dai comparti tecnologici e dentale resta piuttosto debole.
- L’offerta globale (produzione e riciclaggio) non subisce variazioni apprezzabili, il leggero aumento della produzione è compensato da una riduzione del riciclaggio. L’attività di de-hedging è stata solo leggermente superiore a nuove attività di coperture da parte dei produttori.
I dati qui riportati confermano i segnali che abbiamo potuto rilevare attraverso i nostri contatti con il settore aurifero: l’investimento in oro sta attraversando un periodo di disaffezione da parte di chi giudica l’oro come un semplice veicolo di investimento, alla stregua delle altre classi di attivi (azioni, obbligazioni ecc.). L’attuale fase di debolezza del prezzo dell’oro invece viene vista come un’opportunità per gli investitori che ritengono l’oro una sorta di assicurazione rispetto alle manovre non convenzionali delle banche centrali e a futuri sviluppi inflativi. I rivenditori di oro in monete e lingotti hanno registrato un forte incremento degli acquisti e alcune fonderie hanno posto dei limiti nella vendita per “tutto esaurito”.
Maurizio Mazziero terrà, insieme a Enrico Marro, una conferenza sull’oro e i modi per investire all’ITForum di Rimini, venerdì 24 maggio alle ore 16.30.
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