Va esaurendosi l’oro in vendita del FMI

Perché le banche asiatiche dei paesi emergenti hanno comprato l’oro del FMI?

Di Julian Phillips - The Gold Forecaster

IL FONDO MONETARIO INTERNAZIONALE ha annunciato di aver venduto 32 tonnellate d’oro durante il mese di settembre. Questa cifra include le 10 tonnellate di lingotti d’oro vendute al Bangladesh, operazione che riduce a 71 le 402 tonnellate inizialmente messe in vendita all’inizio del 2009.

Ottobre è passato, ed è lecito supporre che il FMI abbia venduto una quantità d’oro pari a quella del mese precedente e che quindi siano rimaste da vendere circa 40 tonnellate. Se le operazioni procedono a questo ritmo anche durante il mese in corso, a dicembre rimarranno da vendere 10 tonnellate, ed è probabile che il FMI avrà venduto quanto si era prefissato entro la fine di quest’anno.

Non c’è ragione di ritenere che le banche centrali dei paesi emergenti smetteranno di comprare oro quando le riserve del FMI saranno terminate. Dove compreranno, allora? Compratori di questo tipo non sono influenzati dal prezzo, quindi compreranno sul mercato spot, quando la produzione locale non basterà. Se arriveranno sul mercato più banche centrali di quelle che sono presenti adesso, il sistema di acquisto sarà molto diverso rispetto a quello messo in atto con l’offerta del FMI. Le bullion banks infatti sono in grado di ottenere offerte migliori semplicemente dando disponibilità a vendere e aspettando. Questo cambierà necessariamente l’atteggiamento dei compratori delle banche, da passivi ad attivi.

Sarebbe ingenuo presumere che le banche centrali dell’est asiatico smetteranno di comprare oro quando il FMI avrà completato la vendita. Le banche centrali sono state i principali acquirenti di quell’oro (tre banche centrali  hanno acquistato in totale 222 tonnellate d’oro) mentre il resto è andato ad acquirenti sconosciuti in trattative non annunciate. Il punto è quindi: le banche centrali hanno comprato l’oro perché era in vendita, e poteva essere acquistato senza alcuna influenza sul prezzo dell’oro? O hanno comprato oro perché ritengono che le riserve d’oro potranno risultare utili in un momento di crisi?

È anche possibile che le banche centrali abbiano comprato oro perché è un investimento che bilancia il declino delle valute. Sono tutti ottimi motivi e combinati giustificano l’ipotesi che le banche centrali più conservatrici continueranno a comprare oro anche nel 2011.

Un altro aspetto da considerare è che tutte le banche centrali che hanno comprato l’oro del FMI appartengono a nazioni emergenti asiatiche, legate al sub continente indiano, dove l’oro è da sempre considerato denaro vero e gode di estremo rispetto. Diversamente da quanto accaduto in occidente, la cultura indiana non ha mai assimilato del tutto l’idea che il denaro cartaceo equivalga in valore all’oro.

Le potenze emergenti asiatiche sono parte di un oriente che si rafforza, e pienamente consapevoli che la ricchezza e il potere si sposteranno gradualmente verso oriente. Non è assurdo ritenere che il potere che oggi è del dollaro prima o poi sarà ad oriente. In un processo che di certo non sarà semplice né lineare, è probabile che le valute orientali ad un certo punto acquisteranno importanza, mentre il dollaro sarà in declino. È pertanto una mossa quasi ovvia quella di ridurre la propria esposizione al dollaro e diversificare in altre valute. Il problema diventa quindi: quali altre valute? Il futuro è molto incerto, è difficile scommettere su qualsiasi valuta e ci si rivolge all’oro: la storia dimostra che in tempi simili accresce in valore e utilità.

Le banche centrali smetteranno quindi di comprare oro quando le riserve in vendita del FMI saranno terminate? È probabile di no, e che cercheranno di comprare sul mercato spot con un approccio diretto e più aggressivo. Un mercato spot sul quale opereranno diverse banche centrali nello stesso momento vedrà il prezzo crescere più velocemente, e gli altri investitori che interverranno sul mercato andranno a caccia di quanto rimasto, ad un prezzo ancora più alto.

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